(lastampa.it)
Giorgio Moroder e Kraftwerk, Torino capitale della musica elettronica (e non solo). A settembre e novembre, due concerti-evento nelle nuove OGR per ripercorrere la storia di un genere che con gli anni è passato dall’avanguardia alle classifiche.
Giorgio Moroder e i Kraftwerk a Torino, alle nuove OGR, che da ex officina per i treni diventano uno spazio per la ricerca artistica e tecnologica. Dalla prossima stagione ospiteranno mostre, spettacoli, concerti, eventi di teatro, danza e arti performative, laboratori, start up, imprese innovative, unendo le idee e i valori della creatività con gli strumenti e i linguaggi delle nuove tecnologie digitali. 

Parole & Musica: Giorgio Moroder
Giorgio Moroder è nato a Ortisei (Val Gardena) il 26 aprile 1940. Negli anni 70 ha dato un grande contributo alla Disco Music e alla musica elettronica in generale. Ha vinto tre Oscar e venduto milioni di dischi. E’ stato l’autore dei trionfi musicali di Donna Summer. Ha lavorato con star come: Barbra Streisand, Elton John, Cher, Janet Jackson, Freddie Mercury, Cher, Blondie, David Bowie. Ha scritto musiche per film: “Top Gun”, “Fuga di mezzanotte”, “American Gigolo”, “Flashdance”.

“Dal 1977, anno in cui ho realizzato con Donna Summer “I Feel Love”, ad oggi ci sono stati molti cambiamenti per quanto riguarda il sound sintetizzato. L’Electronic Dance Music di adesso è migliore a livello qualitativo e in termini di resa sonora rispetto a venti anni fa”.

“La critica negli anni 70 ha definito il mio sound “il suono del futuro”. Oggi ci sono gli Skrillex che fanno cose straordinarie col computer. I Daft Punk sono orientati verso sonorità più vicine alla Disco Music. Credo che ci sarà un ritorno agli anni 70 e 80”.

“Mi ero allontanato dalla musica, giravo il mondo. Poi mi hanno chiamato i Daft Punk ed è ricominciato tutto. Ho iniziato a esibirmi come DJ. Ho suonato in Giappone, Svezia, Messico, Germania, a New York e Los Angeles. E’ bello, quando suono “Flashdance” o “Love To Love You Baby”, vedere dei giovani ballare e divertirsi”.

“I Feel Love è stato il primo brano dance realizzato completamente con  sintetizzatori. Ha avuto un’influenza enorme, ha lanciato l’elettronica come musica da discoteca. Negli anni ho sentito diverse rielaborazioni, ma l’originale resta il migliore”.

“Donna Summer era un’amica, un’interprete straordinaria, una donna generosa. David Bowie, molto professionale. Freddie Mercury, un bravissimo cantante e musicista, ma dal carattere un po’ difficile”. 

“Apprezzo le canzoni di Rihanna, Lady Gaga, Beyoncé. Sono grato ai Daft Punk, che mi hanno ospitato nel loro “Random Cccess Memories”.

Parole & Musica: Bill Frisell (chitarra; Baltimora, 18 marzo 1951)
Bill Frisell è uno dei chitarristi più interessanti della scena jazz. Vive a Seattle. Ha attraversato l'America, assimilando umori e culture. Un viaggio, questo, che gli ha permesso musicalmente di spaziare dal jazz al country, fino ai compositori classici del primo Novecento.

“Sono  passato dal clarinetto alla chitarra. Ho imparato a suonare il clarinetto ai tempi della scuola. La chitarra è arrivata dopo, ascoltando i dischi. Il mio primo Maestro è stato Dale Bruning. In seguito mi sono concentrato su tutti gli assoli di Miles Davis e Sonny Rollins”.

“Quello con Pat Metheny è stato uno degli incontri determinanti della mia carriera. L’ho conosciuto a Boston. All’epoca accompagnava Gary Burton. Grazie a lui ho collaborato con: Paul Motian, Joe Lovano, Charlie Haden, Lee Konitz, Marc Johnson”.

“Nel corso della mia carriera sono stato attratto anche dal mondo del rock e del pop. Ho  suonato con Elvis Costello, Marianne Faithfull, Suzanne Vega, David Sylvian. Alcuni compositori rock hanno un potere di sintesi, sono capaci di condensare in pochi minuti forti emozioni che non scompaiono col tempo”.

“Ascolto di tutto, dal jazz al rap. Non ho barriere mentali. Sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli e sonorità”.

augusto.sciarra@rai.it