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Music News di Augusto Sciarra

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13-04-2017 23:27

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
Little Steven: "Per la politica, come uno stupido lasciai il Boss". È in arrivo il nuovo album di Steven Van Zandt, 'Soulfire': "È il ritorno alle mie radici soul". Poi il 4 luglio sarà in Italia con una band di 15 elementi per l’unica data italiana a 'Pistoia Blues'.
Little Steven: “Sono tornato alle mie radici soul, vedo Soulfire come un’estensione del mio primo disco, Men without women del 1982. L’abbiamo registrato con una sezione fiati di cinque elementi e tre coriste, in tour siamo siamo una big band di 15 elementi”. Unica tappa italiana il 4 luglio al Pistoia Blues.

Si dice che lei tenesse più per i Beatles che per i Rolling Stones…“I Beatles hanno portato nel rock il concetto di band, che prima non esisteva. Negli anni 50 c’erano i Crickets ma Buddy Holly ne uscì per avviare presto la sua carriera solista, e divenne più noto di loro. I Beatles introdussero l’idea di una band legata da amicizia, come una famiglia, una comunità. Il 9 febbraio 1964 è il giorno più importante della mia vita, la loro partecipazione all’Ed Sullivan Show. Poi arrivarono i Rolling Stones e comunicarono un’idea di facilità, c’erano meno armonie e meno tecnica, c’era più garage e più strada”.

Definisca il suo rapporto con Bruce Springsteen: “Siamo amici da 50 anni e abbiamo in comune il rock’n’roll che è stato la mia religione e lo è ancora. Credo nel rock come altri credono in un dio. Il rock ha salvato la mia vita e mi ha dato uno scopo. So che per Bruce è lo stesso, eravamo strani, emarginati, disadattati: dopo l’arrivo dei Beatles, in molti crearono una band, ma noi due eravamo gli unici in New Jersey che non avrebbero proprio potuto fare altro”.

Parole & Musica: Little Steven (voce, chitarra; E Street Band)
“Nella E Street Band c’è grande feeling. Durante il concerto, noi e il pubblico diventiamo una grande famiglia. Siamo cresciuti ascoltando i Beatles, Rolling Stones,  Kinks, The Who".

“Ad Asbury Park, nel New Jersey, dove ho iniziato la mia carriera, non c’è più una scena musicale. Purtroppo è diventato un deserto triste. Non ci sono più delle band come ai vecchi tempi”.

“I miei idoli erano: Beatles, Dave Clark Five, Rolling Stones, Animals, Yardbirds, The Who, Hollies, Byrds, Bob Dylan, Rascals, James Brown, Sam Cooke, Jackie Wilson, Curtis Mayfield, Smokey Robinson, Temptations, Marvin Gaye, Rufus Thomas, Ray Charles, Otis Redding, Sam & Dave, Wilson Pickett, Aretha Franklin e molti altri”.

“In Italia mi sento come a casa mia. I miei bisnonni erano napoletani, e mio nonno era calabrese".

(stream24.ilsole24ore.com)
DJ set sull'Everest per 100 alpinisti, la festa a quota più alta
L'11 aprile il DJ Paul Oakenfold ha organizzato un party in un campo base allestito sul monte Everest. Oltre cento alpinisti hanno accolto la sfida. Per raggiungere la location a 5.380 metri di altezza ci sono voluti 10 giorni di cammino, con ossigeno rarefatto e temperature sotto zero. Scopo di questa iniziativa che si chiama SoundTrek è di raccogliere fondi per le vittime del terremoto in Nepal del 2015. Il progetto di Oakenfold è di portare la musica elettronica nei punti più remoti del pianeta.

La musica da leggere: Bari Rock Days (Pasquale Boffoli, Antonio Rotondo)
Dal libro emerge un panorama minore rispetto alle capitali della musica nostrana (Milano, Genova, Roma, Napoli, Bologna) ma in crescita. Bari, negli anni ’70, ha vissuto un momento musicalmente interessante grazie al Baricentro, cult band del progressive rock italiano. In seguito sono arrivati: Caparezza, Flokabbestia, Medimex, Puglia Sounds. Punto di incontro tra le culture del Mediterraneo, la città ha rappresentato un microcosmo di quella evoluzione musicale che dal beat degli anni ’60 ha portato  al punk, alla new wave degli anni ’70 e ’80 (Bllody Riot, Last Call, Chain Reaction, Skizo, Art of Waiting, Vox Rei), alle prime sperimentazioni elettroniche, al folk e alle contaminazioni della world music.

Il libro è diviso in tre sezioni. Nella prima (Bari Calling) Boffoli traccia una breve storia di 50 anni di musica nella sua città, la nascita dei primi gruppi beat, dei club dove tenere i concerti, dei negozi di dischi dove scoprire la musica che arrivava  dall’Inghilterra e  dagli Stati Uniti. A seguire:  l’esplosione del punk, le fanzine, i festival, i concerti, il diffondersi dell'elettronica, della world music, del reggae, fino alla crisi dei giorni nostri.

La seconda sezione contiene le interviste ai protagonisti della scena cittadina. Nella terza troviamo delle schede tecniche dedicate ai musicisti e ai gruppi emersi dal capoluogo e dalle città limitrofe. Per ogni artista sono segnalati discografie, siti web, componenti del gruppo, genere musicale.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

 

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