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Music News di Augusto Sciarra

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09-05-2017 12:56

Music News di Augusto Sciarra

(firenze.repubblica.it)
Rolling Stones a Lucca, è ufficiale: concerto il 23 settembre. Sarà l'unica data italiana, nell'ambito del Lucca Summer Festival. L'evento kolossal si terrà nell'area ex Balilla, sotto le Mura.

(rollingstone.it)
I Rolling Stones annunciano un’unica data italiana. Il tour partirà da Amburgo a settembre e toccherà 12 città europee, per un totale di 13 concerti. Tenetevi liberi il 23.
Mick Jagger e la sua banda di eterni ragazzacci il 23 settembre faranno tappa al Lucca Summer Festival-City Walls.

(corrierefiorentino.corriere.it)
Ufficiale: Rolling Stones al Summer Festival di Lucca. Sabato 23 settembre la leggendaria band inglese capitanata da Mick Jagger e Keith Richards si esibirà sotto gli spalti delle Mura, nell’area dell’ex campo Balilla. Unica data.
A dare l’annuncio è stata la stessa band, alle 9,30 di mattina, inserendo la data del concerto sul proprio sito ufficiale. I Rolling Stones regaleranno ai loro fan europei una set list ricca di grandi classici come “Gimme Shelter”, “Paint It Black”, “Jumpin’ Jack Flash”, “Tumbling Dice” e “Brown Sugar” ma includeranno anche un paio di nuovi brani e alcune sorprese.

(lanazione.it)
I Rolling Stones in concerto a Lucca, colpo grosso del Summer Festival. Dopo mesi di indiscrezioni la conferma: sugli spalti delle Mura un evento storico con Mick Jagger e compagni per 55mila spettatori. Rolling Stones, scoppia la febbre per il concerto lucchese.
Il Lucca Summer Festival 2017 festeggia questa sua ventesima edizione con i Rolling Stones. La più grande rock band di sempre si esibirà il 23 settembre sugli spalti delle Mura urbane di Lucca. La capienza sarà di 55mila spettatori, come ha spiegato Mimmo D'Alessandro, in uno spazio creato appositamente per l'evento e che sarà allestito dal primo settembre impegnando 3mila persone. Duemila saranno posti a sedere, il resto in piedi.

Il cartellone del Summer: Green Day (con i Rancid) il 14 giugno, Imagine Dragons il 4 luglio, Lauryn Hill insieme a Kamasi Washington l'8 luglio, Ennio Morricone il 9 luglio, Rag'n'Bone Man e Lp l'11 luglio, Erykah Badu e Mary J. Blige il 12 luglio, Fedez e J-Ax il 13 luglio, Robbie Williams il 15 luglio, Il Volo il 21 luglio, Macklemore & Ryan Lewis il 22 luglio, i Kasabian il 23 luglio, Panariello, Conti e Pieraccioni il 29 luglio.

(lastampa.it)
I Rolling Stones tornano in Italia, il 23 settembre unica data a Lucca. Il tour europeo “No filter” partirà da Amburgo. Mick Jagger: sono emozionatissimo.

(huffingtonpost.it)
I Rolling Stones tornano in Italia. Mick e compagni a Luca per il loro "Stones-No Filter".

Parole & Musica: Mick Jagger (voce, Rolling Stones)
“Mi è sempre piaciuto cantare. Ma non pensavo che l’avrei fatto per professione. Per me era solo un divertimento”. Lo ha detto Mick Jagger, leggendario cantante dei Rolling Stones, ricordando i suoi esordi. Ha aggiunto:“Il mio idolo era Little Richard. Dava al pubblico tutto sé stesso. Ho imparato molto anche da James Brown. A 16 anni cantavo con tanti gruppi diversi. Non avevo inibizioni. Imitavo Elvis Presley e Gene Vincent”.

Gli anni 60 secondo Jagger, racconta: “Gli uomini indossavano cravatte, cappelli, panciotti. Le donne usavano tantissima lacca per capelli, e portavano abiti inamidati. La musica, come la moda, era piuttosto ingenua. Si ispirava ai suoni e ai ritmi degli anni ’50. I 60 sono stati anche anni di grossi cambiamenti politici”.

Il musicista inglese, parlando di Brian Jones (fondatore degli Stones, scomparso prematuramente il 3 luglio 1969) ha detto: “Brian è rimasto intrappolato nel mondo che si era creato. Faceva uso di oppio e di LSD, tendeva a fantasticare troppo. Questo è stato il suo vero problema”.

Il punk secondo Mick Jagger: “Il punk è stato come un foruncolo sulla pelle del rock & roll. Era semplicemente energia e ribellione. I Sex Pistols hanno avuto una carriera piccola ed esplosiva”.

Come è la giornata di una rockstar? “Quando sono libero da impegni, mi alzo il più tardi possibile, faccio colazione, un po’ di ginnastica, una passeggiata, leggo un libro. La domenica, se possibile, pranzo con i miei famigliari”.

Parole & Musica: Keith Richards (chitarra, Rolling Stones)
Keith Richards parlando dei suoi inizi, ha detto: “Il brano che mi ha sconvolto come un’esplosione nella notte, mentre ero sintonizzato su Radio Luxembourg, è stato “Heartbreak Hotel”. Dietro quella canzone c’era un modo radicalmente nuovo di modulare la voce, un sound totalmente diverso, spoglio, ruvido, senza fronzoli, senza violini o cori femminili pesanti. Un suono nudo, che metteva in risalto il cuore pulsante della musica la cui esistenza avevo sempre sospettato, senza tuttavia averne prova”.

“Non ero interessato a diventare un chitarrista. Nella chitarra vedevo solo un mezzo per produrre un suono. E tuttavia sono sempre stato attratto dalla tecnica e dalle note. Resto fermamente convinto che per essere un buon chitarrista convenga partire dall’acustica e diplomarsi con l’elettrica. La chitarra prima devi conoscerla, devi portartela a letto, devi dormire con lei”.

Ricordando gli anni 60, ha dichiarato: “Sono felice di aver cominciato a scrivere canzoni negli anni ’60, quando c’erano ancora i 45 giri e bisognava realizzare un nuovo singolo ogni 12 settimane. Con i Beatles concordavamo l’uscita dei dischi, così evitavamo di scontrarci direttamente“.

“Suonavamo blues e ballate. – prosegue Richards – Volevamo far conoscere alla gente la musica di Muddy Waters e di Gram Parsons. All’improvviso, nei club e ai concerti, ci siamo ritrovati una massa di ragazzine che ci tiravano le mutandine sul palco e urlavano come indemoniate. Una massa di donne in età puberale, sotto tempesta ormonale, è la cosa più terrificante che abbia mai visto. Dopo ogni esibizione speravamo di uscirne vivi”.

“Ai nostri tempi le case discografiche non avevano nessuna idea di quello che stava succedendo nella società e hanno lasciato mano libera a noi e ai Beatles. Potevamo scrivere e suonare i pezzi che volevamo. Siamo riusciti a colpire il bersaglio del cambiamento e ne siamo stati gli ignari protagonisti”.

Keith Richards ama suonare dal vivo. "Stare sul palco è un po' come fare sesso. Finiti i concerti, ci vogliono quattro mesi per riprendermi. Non andiamo avanti solo per i soldi, la nostra è una sfida. Nessuno è riuscito a tenere una band insieme per così tanto tempo. Sul palco, a volte, mi ritrovo a suonare sollevato un palmo da terra".

Riguardo alle sue esperienze con le droghe ha confessato: "Il mio corpo era un laboratorio e mi piaceva sperimentare cose diverse. Quando inizi pensi che debba durare solo qualche settimana, invece dura degli anni. Ma lo scopri dopo, quando ci sei dentro. E un bel giorno ti accorgi che tutta l'esperienza che hai fatto non vale niente. Quando ci sei dentro non sei più capace di capire cosa è bene e cosa è male".

“Il mio lavoro è continuare a comporre e a tenere uniti i Rolling Stones. – conclude – Nessuno ha mai portato avanti un gruppo per così tanto tempo. Persino i Beatles si sono arresi dopo 12 anni”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

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