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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

03-06-2017 21:26

Music News di Augusto Sciarra

(today.it)
Rock am Ring, riprende festival del rock interrotto per "minaccia terroristica"
Il Rock am Ring, il più popolare e prestigioso festival rock che si tiene in Germania presso il circuito automobilistico del Nürburgring, vicino Coblenza, potrà riprendere, dopo essere stato fermato ieri a seguito di una presunta minaccia terroristica. Secondo la Bild, due persone sono state interrogate dalla polizia. I due uomini erano sospettati di avere abbandonato qualcosa di sospetto sul luogo del festival, affollato di almeno 80.000 persone.

(ilfattoquotidiano.it)
Germania, riprende “Rock am Ring” dopo evacuazione. Era stato sospeso per ‘sospetti legati a terrorismo in backstage’. "Dovevamo prendere questa decisione, tutti gli esperti erano d’accordo, non avevamo altra scelta". Così il ministro dell’Interno della Renania-Palatinato, Roger Lewentz, ha difeso la decisione sostenuto dal ministro dell’Interno federale, Thomas de Maiziere. Indagini su tre uomini, addetti del circuito di Formula Uno dei Nuerburgring che ospita il festival, fermati ieri notte.
“Il secondo giorno di Rock am Ring è iniziato e il programma riprenderà nel primo pomeriggio. I fan incredibilmente disciplinati meritano tutto il nostro rispetto e gratitudine”. “Dovevamo prendere questa decisione, tutti gli esperti erano d’accordo, non avevamo altra scelta” ha dichiarato il ministro dell’Interno della Renania-Palatinato, Roger Lewentz.

Il capo della polizia di Koblenz, Wolfgang Fromm, ha spiegato: almeno un “cittadino non tedesco e nota alla polizia per fatti legati al terrorismo” aveva avuto accesso alle aree non aperte al pubblico. Tre persone sono state arrestate e poi rilasciate, i pass per accedere al backstage di cui erano in possesso non corrispondevano ai loro veri nomi.

(lastampa.it)
“One Love Manchester”, Ariana Grande e i big in concerto per scacciare l’incubo
Domenica 4 giugno su Rai 1 si potrà assistere in diretta, dalle ore 19.55. al concerto benefico “One Love Manchester” che vuole rispondere alla violenza del terrorismo. Con Ariana Grande all’Old Trafford si esibiranno: Justin Bieber, Miley Cyrus, Katy Perry, One Direction e i Coldplay.

(adnkronos.com)
Battiato apre il Napoli Teatro Festival con gli ultimi in prima fila
Il Napoli Teatro Festival Italia si apre lunedì in Piazza Plebiscito, alle ore 21,30, con “Luce del Sud”, concerto gratuito di Franco Battiato, in scena con l’Electric Band e gli archi della Symphony Orchestra, diretti da Carlo Guaitoli, in una serata che accoglie gli interventi poetici di Fabrizio Gifuni, Mimmo Borrelli, Imma Villa e, su uno schermo di 18 metri, le suggestioni visive delle immagini inedite di Antonio Biasiucci. Il Festival fino al 10 luglio proporrà 155 appuntamenti, tra prosa, danza, musica, incontri, mostre, proiezioni, reading, laboratori sulle arti sceniche.

Parole & Musica: Franco Battiato
“Sono partito dallo sperimentalismo. Ho scritto canzoni popolari, girato film, dipinto quadri. Quelli che mi apprezzavano in una veste, mi hanno dato retta anche quando mutavo essenza, senza pretendere che somigliassi a un juxe-box e che a ogni monetina inserita, corrispondesse un loro desiderio. Mi hanno lasciato essere come volevo. E io sono cambiato e ho fatto tutto il mio percorso solo per loro”.

“Ho alle spalle trent'anni di meditazione. Senza non potrei più vivere. Dovunque mi trovo, sento il bisogno di ritirarmi. Lo faccio due volte al giorno, come gli antichi egizi. Mi ritiro all'imbrunire e al mattino prima di fare colazione e dopo aver fatto le abluzioni mattutine”.

“In "Shock In My Town" ricorre la frase "Velvet Underground". Era un pezzo allucinante, una sorta di delirio urbano. Ho conosciuto alcuni musicisti dei Velvet Underground. Nel 1975 sono stato in tour in Francia con la cantante Nico e John Cale dei Velvet. C'erano problemi molti forti tra loro due, per l'invidia di John Cale verso Nico che era la beniamina del pubblico, e di droga da parte di lei. Prima di un concerto al mitico Bataclan di Parigi, Nico si stava truccando. Io ho sussurrato: "ma questa c'ha cinquant'anni!". Lei mi ha guardato dallo specchio e ha detto: "Veramente qualcuno di meno". Sono rimasto immobile. Poi mi ha spiegato che era stata due anni a Roma e capiva bene l'italiano”.

“La Voce del Padrone non aveva niente a che vedere con lo sperimentalismo degli Anni ’70. Ma dietro c’era un lavoro. E io nella vita non mi sono mai pentito di niente”.

“Ho abbandonato Milano e mi sono trasferito a Giarre, un paesino alle falde dell’Etna.  Non l’ho fatto per idiosincrasia della metropoli, ma perché ho sentito la necessità del silenzio, di avere spazi più ampi a mia disposizione. Ammetto però che ogni tanto Milano mi manca, mi mancano i suoi teatri, i cinema, qualche concerto, l'appuntamento pomeridiano al bar per un cappuccino. Ma qui mi basta una passeggiata nel mio giardino, respirare il profumo dei gelsomini per tonificarmi completamente".

"La pittura, più che una passione, è stata per me una necessità. Necessità di porre rimedio alla mia incapacità di fare qualsiasi cosa con le matite e i pennelli. E’ stata una sorta di sfida con me stesso. Ho capito che la pittura e la musica occupano dimensioni totalmente diverse, anche se complementari, nella mia mente e nel mio cuore".

“Una canzone come "Povera patria" avrei preferito non farla perché la politica non è il mio mestiere. Ci sono stato costretto per l'indignazione che provavo, e che tuttora provo, di fronte alla volgarità di certi politici. Una volgarità che mi fa  orrore, che si manifesta nella totale insensibilità per le esigenze degli altri".

“Faccio cose diverse per non restare intrappolato nelle categorie. Sono fisicamente impossibilitato a ripetere una cosa che ho già fatto. Non faccio mai il seguito di un successo”.

“Sono un ottimista. Ma mi dispiace vedere come nel secolo delle grandi scoperte scientifiche ci sono dei primitivi che si picchiano allo stadio, come ai tempi del Basso Impero. Si è arrivati a un disinteresse per la vita che ti fa ammazzare per centomila lire. La politica fa parte della stessa cosa. Mi capita di sentire in televisione una retorica disgustosa che era già vecchia cinquant’anni fa”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

 

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