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Music News di Augusto Sciarra

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23-03-2017 21:19

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
È morto Tomas Milian, il "cubano romano". Aveva 84 anni: recitò per Visconti e Pasolini, ma trovò la celebrità col ruolo del "Monnezza" nei polizieschi.
L'attore è morto ieri a Miami per un ictus, aveva 84 anni. Era nato nel piccolo villaggio cubano di Marianao, non lontano dall'Avana, il 3 marzo del 1933, in una famiglia della ricca borghesia cubana. Da tempo viveva negli Stati Uniti ma lungo era stato il suo passaggio in Italia dove era arrivato alla fine degli anni Cinquanta. Una vita lunga e da romanzo, una carriera di oltre cento film, sul set senza soluzione di continuità dall'inizio degli anni Sessanta alla fine degli anni Ottanta, un film o due ogni anno. Nei primi anni aveva lavorato con autori come Lattuada e Visconti, Maselli e Pasolini, Dennis Hopper e Liliana Cavani. Ma la grande popolarità l'aveva ottenuta con i "poliziotteschi" in cui interpretava l'ispettore Nico Giraldi e poi con il personaggio cult della sua carriera, Er Monnezza. Nel 2014 aveva ricevuto il Marc'Aurelio d'Oro, premio alla carriera della Festa del Cinema di Roma. E aveva presentato l'autobiografia “Monnezza amore mio”.

(quotidiano.net)
Morto Tomas Milian. Addio a Er Monnezza. Nato a Cuba, viveva da molti anni negli Usa ma era molto noto in Italia per aver interpretato il ruolo di Er Monnezza.
Indimenticabili i personaggi interpretati da Milian come il maresciallo (poi ispettore dal 1981) di polizia "Nico Giraldi" e Sergio Marrazzi, alias "Er Monnezza", ladruncolo romano. Nel 1959 partecipò al Festival di Spoleto dove recitò una pantomima di Jean Cocteau e venne scelto dal regista Mauro Bolognini per il personaggio di un film che aveva intenzione di girare: "La notte brava". Negli anni Sessanta lavora con registi del calibro di Alberto Lattuada, Valerio Zurlini, Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini. A questo periodo della sua carriera appartengono i ruoli interpretati in film assieme con Claudia Cardinale, in opere quali "I delfini" e "Il bell'Antonio" del 1960, "Gli indifferenti" del 1964, e "Ruba al prossimo tuo" di Francesco Maselli del 1968.

Il successo arriva negli anni Settanta, con: "La polizia accusa: il Servizio Segreto uccide", "Roma a mano armata", "Il giustiziere sfida la città", "Milano odia: la polizia non può sparare" e "La banda del gobbo". A cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta si dedica anche a film della commedia erotica come "40 gradi all'ombra del lenzuolo". Poi torna in America, a Miami Beach, in Florida, dove riscopre il teatro. Ma nel 2011 torna in Italia per girare il film "Roma Nuda" di Giuseppe Ferrara. Nel 2014 è protagonista del documentario "The Cuban Hamlet - Storia di Tomas Milian", diretto da Giuseppe Sansonna, nel quale ritorna dopo 58 anni nella sua Cuba, che aveva lasciato nel 1956.

L'attore provò anche a sfondare nella musica. Nel 1966 formò il Tomas Milian Group, con cui pubblicò i singoli "La Piazza", "Presto presto scusa scusa" e "Un libro".

Time – Note dal Passato: Tomas Milian (L'Avana, 3 marzo 1933 – Miami, 22 marzo 2017)
“Mi sono avvicinato alla cultura dell’India in un periodo nel quale facevo una vita molto irregolare. Andai a trovare un guru per farmi aiutare”.

“Nemmeno all’Actor’s Studio ho imparato niente. Sono un attore da quando sono nato. Credo che uscire dall’utero di mia madre sia stata una mia esibizione, un grido di dolore che ha segnato tutta la mia vita”.

“Il mio primo western è stato The Bounty Killer. Venivo da cinque anni di film intellettuali in Italia. Volevo tornare in America, ma non avevo soldi. Ero sotto contratto con Cristaldi che mi passava un’indennità annuale. Dovevo cercare un film per fare quattrini e mi offrirono questo. Il mio personaggio sul copione era un messicano, molto bastardo. Non lo capivo. Dissi che l’avrei fatto solo a condizione che la cattiveria e la rabbia del messicano venissero spiegate. Proposi di inserire delle motivazioni sociali e psicologiche che giustificassero il suo odio verso la vita”.

“Nei migliori western che ho fatto c’era sempre un messaggio politico. Tepepa, girato insieme a Orson Welles, aveva un sottofondo politico molto forte. Era stato scritto da uno sceneggiatore politicamente molto orientato, Franco Solinas”.

“Sono stato un hippie. Molte cose erano hippie nella mia vita e anche nei miei personaggi, che talvolta mi portavo a casa dopo che il film era finito. Diventavo sempre un pochino quel che avevo interpretato”.

“Franco Nero è una delle persone più belle con cui ho lavorato, un uomo eccezionale”.

“Dopo i western sono passato ai polizieschi. Ho capito che il genere cominciava a stancare e ho capito che bisognava inventarsi qualcosa di nuovo. Quando Stelvio Massi venne da me con il copione di “Squadra volante”, accettai subito di farlo. Sapevo che sarebbe stato un successo e non mi sbagliai. I miei fan cominciarono ad amarmi anche come eroe di polizieschi”.

augusto.sciarra@rai.it

 

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