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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

09-06-2017 01:41

Music News di Augusto Sciarra

(riminitoday.it)
La Romagna va col liscio, un fine settimana dedicato a musica e balli. Sabato 10 giugno grande festa dei bagnini di Rimini, a Bellaria Igea Marina, Roy Paci & Aretuska, Morgan, Eugenio Bennato e i Khorakhanè.
Venerdì 9 prende il via la seconda edizione della Notte del Liscio., che prosegue fino a domenica 11 giugno. Tanti gli ospiti in programma, da Morgan a Roy Paci con i suoi Aretuska, da Eugenio Bennato ai Khorakhanè, dalla Compagnia di Canto Popolare al cantante e dj tedesco Shantel, a Pupo. Con loro si esibiranno: Mirko Casadei con la “Casadei Social Club”, Raoul Casadei, Moreno Il Biondo e Mirco Mariani & Extraliscio. Più di 40 gli eventi in calendario tra esibizioni delle migliori scuole di ballo liscio, serate dedicate al dialetto e alla cultura romagnoli e i concerti delle più applaudite formazioni orchestrali di liscio.

Quest’anno si festeggiano gli 80 anni di Raoul Casadei e ricorrono i 70 anni delle Edizioni Casadei Sonora, che custodiscono il prezioso patrimonio artistico del maestro Secondo Casadei: oltre 1000 brani “ereditati” da numerose orchestre italiane.

Parole & Musica: Raoul Casadei
“Sono orgoglioso della Romagna e del liscio”.

“Il liscio è ancora un’arma vincente della Romagna. E’ la nostra tradizione, è la nostra identità. Va attualizzato e reso appetibile per i giovani, per i balli di gruppo. E va portato in giro per il mondo come brand romagnolo. Come hanno fatto in Puglia con la loro musica tradizionale”.

(ilvelino.it)
Musica, Charles Aznavour a grande richiesta torna in Italia. Il 23 luglio in concerto a Roma (Auditorium Parco della Musica) e il 13 novembre in concerto a Milano (Teatro Arcimboldi).
Aznavour continua in Italia la celebrazione di 70 anni di carriera. Cantautore, attore, diplomatico, alla soglia dei 93 anni Aznavour non smette di stupire. Con la sua voce ha incantato milioni di spettatori in 94 paesi, portando in scena un repertorio di 1.200 canzoni e 294 album, 300 milioni di dischi venduti nel mondo e 80 film all’attivo.

Parole & Musica: Charles Aznavour
“Charles Aznavour ha saputo rendere simpatico l’amore infelice” (Jean Cocteau, poeta e saggista, Maisons-Laffitte, 5 luglio 1889 – Milly-la-Forêt, 11 ottobre 1963)

“C’è in lui un equilibrio armonioso di audacia, umiltà, aggressività e abbandono. Vedo in Charles Aznavour un personaggio poetico” (François Truffaut, regista, Parigi, 6 febbraio 1932 – Neuilly-sur-Seine, 21 ottobre 1984)

Charles Aznavour (vero cognome: Aznavourian; di origini armene) è nato a Parigi, il 22 maggio 1924. Si avvicina al mondo della canzone attraverso il Centre De Jeunesse du Spectacle, e l’Ecole du Music-Hall dove incontra Juliette Greco, Zappy Max e Pierre Roche. Con quest’ultimo firma il primo contratto discografico, e insieme vanno in tour in America con Edith Piaf.

1954: da solo, si esibisce nei grandi teatri parigini, Alhambra e Olympia. Riceve apprezzamenti dagli ambienti dell’avanguardia artistica francese, dai registi della “nouvelle vague” come François Truffaut. Entra nel clan discografico di Eddie Barclay,  e incide delle nuove canzoni: “Sur ma vie”, “Après l’amour”, “Sa jeunesse”.

1963: trionfa alla Carnegie Hall di News York. 1965: con lo show all’Olympia entra nella leggenda. I suoi maggiori successi: “Com'è triste Venezia”, “L'istrione”, “Ed io tra di voi”. Diverse e significative sono state le sue esperienze nel mondo del cinema: “Non sparate sul pianista” (François Truffaut), “Un taxi per Tobruk” (Denis de la Patellière), “Il passaggio del Reno” (André Cayatte; Leone d’Oro al Festival del Cinema di Veneia), “Il tamburo di latta” (Volker Schlondorff), “La montagna incantata” (Hans W. Geissendorfer), “Viva la vita” (Claude Lelouche), e molte altre. Insignito della Legion d'Onore per il lustro dato alla Francia.

“Charles Trenet è stato il mio maestro di scrittura. Edith Piaf mi ha insegnato a mettere tutto me stesso in una canzone”.

“Frank Sinatra aveva un grande fascino.  Ma per quanto riguarda stare sulla scena, è stata la Piaf a trasmettermi veramente qualcosa. Sinatra era un crooner, arrivava sul palco, cantava, punto”.

“Mi trovo veramente bene con le donne, ma non sono mai stato un seduttore. Il mio mestiere mi prendeva molto di più”.

“La seduzione  è qualcosa che sta nella testa. L’intelligenza è bella, il potere è seducente, l’umorismo è seducente”.

“Io ho sempre violentato il pubblico. Se alla gente non si insegna qualcosa resteranno sempre degli asini”.

“Il palcoscenico è il mio ambiente preferito. Se il pubblico compra il biglietto significa che mi vuole ancora bene”.

“Non sono un uomo religioso. Ma ho rispetto delle religioni perché hanno una funzione educativa”.

“Il denaro non è mai stato il mio motore. Non so nemmeno quanto ho in banca. E’ mio figlio che se ne occupa, perché in passato mi sono fatto raggirare in tutti i modi”.

“Non ci sono argomenti comodi o scomodi. Non esistono argomenti tabù o volgari di cui non parlare. Le storie devono essere raccontate così come sono. Bisogna abituare il pubblico alla verità. Si può parlare di qualsiasi cosa, dipende da come lo si fa. Nella mia carriera ho cantato l’omosessualità, quando non si accennava minimamente a questo tema.. Le canzoni hanno un ruolo importante, quello di informare, di mettere in movimento idee e cambiamento. È importante parlare alla folla di cose che non ha mai sentito”.

“Massimo Ranieri ha cantato alcune mie canzoni.  E’ uno degli artisti più completi che conosco. È difficile trovarne di così preparati oggi”.

“Radio, televisione, Internet hanno cambiato il mondo della musica. Quando ho iniziato io, per farsi conoscere si andava a cantare di villaggio in villaggio. Oggi i giovani devono farsi conoscere attraverso la rete. E’ molto trovare un proprio spazio”.

Charlot, Gaetano Curreri riceverà il Premio Grandi Protagonisti della Musica. Il 28 luglio, all’Arena del Mare di Salerno.
Il Premio Charlot ha deciso di assegnare il Premio Grandi Protagonisti della Musica a Gaetano Curreri leader de Gli Stadio. Curreri salirà sul palco della XXIX edizione del Premio Charlot, il prossimo 28 luglio, all’Arena del Mare di Salerno, per ritirare dalle mani di Eugene Chaplin, figlio di Charlie, il riconoscimento.

“Sono onorato di ricevere questo prestigioso riconoscimento. – ha detto Gaetano Curreri - Vincere un premio intitolato a uno dei più grandi uomini dello spettacolo e della cultura del 900 è per me motivo di grande orgoglio. Alla soglia dei miei primi 40 anni di carriera, il premio Charlot rappresenta un traguardo importante, mette insieme le mie due grandi passioni, il cinema e la musica. Ancora più emozionante sarà essere premiato da Eugene Chaplin, il figlio del grande Charlie. Desidero ringraziare il Patron di questa magnifica manifestazione, Claudio Tortora e l’amico di sempre Marino Bartoletti".

Parole & Musica: Gaetano Curreri (Stadio)
“Vasco Rossi è il fratello che avrei sempre voluto avere, da piccolo. Da quando l’ho conosciuto, non l’ho più mollato. Per me è una certezza, un’ancora di salvezza, un confidente, un uomo con il quale posso parlare di tutto. So di avere una grande fortuna in questo”.

“Vasco ed io abitavamo in due paesini emiliani vicini: lui a Zocca, io a Vignola. Lui si spostava giornalmente dalle sue montagne per fare nuove conoscenze, soprattutto femminili. Questa amicizia è uno dei segreti dell’intensità dei brani che scriviamo sia per noi che per gli altri. “Un senso” è una canzone nata dall’infatuazione di Vasco per il libro di Margaret Mazzantini “Non ti muovere”. E’ stata inserita nella colonna sonora dell’omonimo film con Sergio Castellitto e Penelope Cruz”.

“Finchè salirò sul palco ricorderò sempre due persone: Lucio Dalla, l’artigiano della musica dove io umilmente sono andato a bottega, e Marco Pantani. Era un grande uomo, il simbolo della Romagna, della mia terra, dello sport, un po’ bistrattato dalle vicende che conoscete. La storia dirà che Marco Pantani è stato un grande ciclista ma anche un grande uomo, onesto”.

“Sono credente. Non sono uno che va in chiesa tutte le domeniche. Però prego molto”.

“Le canzoni alle quali mi sento particolarmente legato sono: “Chiedi chi erano i Beatles” perché è la mia storia, ed è scritta da un grande poeta come Roberto Roversi; “E dimmi che non vuoi morire” perché io e Vasco l’abbiamo composta per Patty Pravo, un’icona della musica italiana; “Un senso”, una delle più belle che ho scritto con Vasco”.

“L’amore è il termometro di questi anni che stiamo vivendo. Abbiamo un pensiero debole e non siamo più capaci di progettare il futuro. Abbiamo sempre paura. Facciamo finire le cose per non soffrire. L’amore è la prima cosa a risentire di questo atteggiamento perdente nei confronti della vita”.

“I Talent Show sono figli di quest’epoca che è un po’ confusa. Servono per far conoscere un personaggio. Ma se non hai qualità vere rischi di fare il passo più lungo della gamba. Personalmente non ho feeling con i talent”.

“I momenti più belli della nostra carriera sono stati gli incontri con gli amici che ci hanno accompagnato in questi trent’anni: Lucio Dalla, Carlo Verdone, Vasco Rossi, Fabrizio Moro, Francesco Guccini, Noemi, Paolo Fresu”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

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