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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

21-03-2017 20:25

Music News di Augusto Sciarra

(infodata.ilsole24ore.com)
Musica: in Italia lo streaming vale 35 milioni (+30%). E il vinile cresce.
Dopo il risultato del 2015 (con un +21%), il 2016 conferma la stabilità del mercato discografico con un +0,4% e 149 milioni di fatturato, con il segmento dello streaming in continua corsa, CD e download che scendono e vinile che sale. Il 54% del mercato italiano resta tutt’ora appannaggio del prodotto fisico, con il segmento album e il repertorio italiano a prevalere. Nella top 20 annuale dei dischi più venduti in Italia, 17 titoli risultano italiani.

(lastampa.it)
Manuel Agnelli si racconta: “Da Chopin al rock a guidarmi è la libertà”. Ora è in tour con gli Afterhours, in attesa di tornare a X Factor: “Felice se ho portato la gente ad ascoltare cose nuove”.
“Avevo sei anni quando ascoltai la Polacca n. 6, rubando il disco a mio padre. Mi cambiò la percezione del mondo. Quell’ascolto mi ha emozionato e fatto nascere il sacro fuoco”. “Ho studiato per 12 anni senza mai diplomarmi. L’importante era imparare. Non so se ci sono riuscito”.

“La melodia in Chopin è una delle cose più potenti, all’interno di strutture armoniche. Se suoni lentamente Chopin ti accorgi di quante dissonanze ci sono. Suonato alla velocità giusta, le dissonanze si ricompongono e funzionano. La melodia sulla dissonanza mi ha molto influenzato”.

(agenziaimpress.it)
I pirati del rock. Il 24 marzo a Livorno Litfiba in concerto
Sono pronti a sbarcare al Modigliani Forum di Livorno il 24 marzo. Piero Pelù e Ghigo Renzulli calcheranno i palchi più importanti d’Italia per presentare il loro ultimo album “Eutòpia”.

(lanazione.it)
Enrico Ruggeri racconta Perugia: “Rivoluzione-rock al Morlacchi”. Il celebre cantautore in concerto nella storica reunion con i Decibel.
Enrico Ruggeri sabato 25 farà tappa al Teatro Morlacchi. Perché Perugia non poteva mancare nel suo tour? “Ci sono legato e ho molti ricordi. In un periodo della mia vita ho vissuto a Chiusi. Ho parecchi amici, mi piace il cibo e ricordo tante belle serate, anche dopo i miei concerti”. A quale pubblico pensa? “Quello della generazione del rock, che non ha più nulla di rivoluzionario. Adesso il rock è la musica di una élite culturale ed emozionale, di chi ha voglia di cose vere e diverse. Diciamo che rappresenta una sacca di resistenza alta, elegante”.

(huffingtonpost.it)
"La musica pop può salvare la vita (letteralmente)": un grande ospedale di New York la include tra le tecniche di rianimazione cardiopolmonare
Tra le tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) un grande ospedale di New York ne ha inserito una molto curiosa: quella di fare un massaggio cardiaco a ritmo di musica pop. Il New York-Presbyterian Hospital ha pubblicato una playlist intitolata "Songs to do CPR to" ("Canzoni per fare la rianimazione cardiopolmonare"), che comprende brani come "Staying Alive" dei Bee Gees, "I Will Survive" di Gloria Gaynor, "MMMBop" degli Hanson o "Cecilia" dei Simon and Garfunkel.

(reggionelweb.it)
Fotografare la musica. Intervista ad Annalisa Russo.
“Ero la classica persona che ovunque andava si portava una piccola macchina fotografica. La passione si è sviluppata verso il 2003, dopo un concerto. Ho deciso di approfondire lo studio della fotografia. La mia vita è cambiata. I primi anni sono stati duri, perché la fotografia è un mestiere che con l’avvento del digitale è entrato molto in crisi, ma sono contenta di questa scelta”.

“Fin dall’inizio ho sentito che la mia strada era la fotografia di concerti. Il pubblico è molto affascinato dai gruppi celebri. Ma io cerco di catturare l’attenzione anche sui gruppi meno celebri”.

“Attualmente, oltre ai corsi individuali a Reggio Emilia, ho in programma un workshop a Carpi il 5-6 Maggio con un ospite specialissimo, Michele Luppi, testierista dei Whitesnake e voce dei Secret Sphere”.

“Ho collaborato con i Litfiba, ho fatto un cd con Gus G chitarrista di Ozzy Osbourne e dei Firewind, ho collaborato con Kiko Loureiro chitarrista dei Megadeth, e con il gruppo metal Anthrax, Sono fotografa ufficiale della band Arthemis, e i Rhapsody, Lucky Bastardz, Kings of Broadway, KLOGR, Bullet-Proof, DGM”.

Time – Note dal Passato: John Cipollina (chitarra, Quicksilver Messenger Service; Berkeley, 24 agosto 1943 – San Francisco, 29 maggio 1989)
“Durante la mia carriera ho suonato con tante band: Quicksilver Messenger Service, Dinosaurs, Terry and The Pirates, Thunder and Lightning, Fish and Chips”.

“Ho trascorso un buon periodo con i Quicksilver Messenger Service.  Credo che la band non sia riuscita ad esprimere tutto il suo potenziale. Eravamo piuttosto scadenti in studio, ma dal vivo eravamo una bomba. Non abbiamo fatto molti Le nostre canzoni nascevano sul palco. Eravamo uno strano gruppo”.

“La session più interessante che ho fatto risale al 1971. Erano le quattro del mattino. Mi trovavo negli studi Wally Heider di San Francisco per registrare l’album “If i could only remember my name” di David Crosby. In una dalle sale c’era  Carlos Santana, che mi ha chiamato nel suo studio. Con noi c’erano anche:Eric Clapton, il chitarrista Neal Schon che all’epoca avrà avuto una quindicina d’anni, il tastierista Gregg Rolie, il bassista Mark Ryan, il batterista Michael Shrieve, i percussionisti Jose Chepito Areas e Gregg Errico. Siamo andati avanti a suonare fino all’alba, davanti a un pubblico formato da una decina di persone e qualche tecnico del suono”.

“Ho lavorato nel cinema, realizzando la colonna sonora del film “68”, composta di musica moderna, canzoni degli anni ’60 e musica ungherese. Nella pellicola ricopro il ruolo del leader di una band che raggruppa alcuni musicisti leggendari di quella decade per tenere un concerto. Della formazione fanno parte elementi degli Zero, Charlatans e Flamin’ Groovies”.

“Sono un chitarrista, ho 46 anni, faccio questo lavoro dal 1959. La ragione per cui non ho fatto nient’altro è che sono stato fortunato ad avere un pubblico interessato alla mia musica. Considero questo un vero onore”.

“Negli anni ’60 la benzina costava poco, l’economia era migliore. C’erano tanti locali dover potersi esibire. Purtroppo le dance hall sono scomparse, soprattutto a San Francisco e dintorni. Si passa dai piccoli club alle arene di 10/20 mila posti”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

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