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Music News di Augusto Sciarra

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12-03-2017 02:23

Music News di Augusto Sciarra

(lapresse.it)
Velvet Underground & Nico compie 50 anni: rivoluzionò la musica. La cover di Warhol è diventata un'icona. Droga, sesso e poesia infarcivano i testi in un mix di avanguardia e pop.
I pilastri dei Velvet sono John Cale e Lou Reed. Dal loro incontro, nel 1964, nasce il progetto che darà l'origine ai Velvet Underground. Il sodalizio durò solo due album (quello con Nico del 1967 e “White Light/White Heat” del 1968). Prima che iniziassero le sedute di registrazione per il terzo album, John Cale se ne andò dalla band, licenziato in tronco da Reed. E fu l'inizio della fine nonché di un intramontabile successo.

Il cinquantenne “The Velvet Underground & Nico” er la rivista Uncut è “il più grande album di debutto di tutti i tempi”, Rolling Stone nel 2003 lo ha inserito al tredicesimo posto nella lista dei 500 migliori album della storia della musica, The Times lo ha collocato all'undicesimo posto. La copertina è considerata da Rolling Stone la decima tra le cento cover più significative della storia. Il suono viscerale, cupo e catartico ha influenzato svariati gruppi e musicisti: Television, David Bowie, Sonic Youth, Suicide, Pere Ubu, Kratfwerk, Can, R.E.M., Pixies, Pavement, Joy Division, Stereolab, Smiths, Brian Eno, Talkin Heads, Wire, Gang of Four, Nirvana, Low, Cure e Jesus and Mary Chain, gli Stooges di Iggy Pop, Yo La Tengo.

(ilmanifesto.it)
Gang, le ragioni rock di un decennio. Un nuovo album duro e immediato, undici brani da Lolli, De Andrè, Pietrangeli, De Gregori. “Siamo gente che continua a pensare la politica come a una cosa alta e nobile, la mediazione tra utopia e bisogni. E poi cerchiamo di costruire comunità e buone canzoni”.
Gang, dopo aver dato alle stampe un paio d’anni fa Sangue & Cenere, tornano con: Calibro ’77. Undici brani di Lolli, De André, Pietrangeli, Bennato, Gaber, Guccini, Manfredi, Finardi, Ricky Gianco, De Gregori. Marino Severini dei Gang: “Calibro in un contesto è unità di misura delle armi da fuoco, ma in un altro vuol dire qualità, valore, importanza”.

“Siamo gente che continua a pensare alla politica come a una cosa alta e nobile, la mediazione tra sogni e bisogni. Siamo gente che cerca di costruire comunità e buone canzoni. Abbiamo bisogno di uomini e donne che sappiano costruire ponti tra generazioni, culture, civiltà, economie”.

Time – Note dal Passato: David Harrington (violini; fondatore del Kronos Quartet)
Il Kronos Quartet è un quartetto d’archi (due violini, una viola, un violoncello) creato da David Harrington di Seattle. Durante la loro carriera hanno eseguito di tutto: composizioni di musica religiosa. Jimi Hendrix, Willie Dixon, Kurt Weill, John Zorn, Philip Glass, John Lurie, Astor Piazzolla.

"L’idea di dare vita al Kronos Quartet risale al 1973. Mi ha ispirato l'ascolto di “Black Angels” di George Crumb, ispirato dalla guerra in Vietnam, con testi recitati ed effetti elettronici".

“Non ci siamo mai adagiati sui risultati raggiunti. Siamo nati con l'obiettivo di essere differenti, di evitare la noia. Nel nostro dna c'è sempre un altro sound di cui impadronirci. Sperimentiamo continuamente nuove sonorità. Ogni Paese della Terra ha un suo fascino e segreti da raccontarci".

“Non abbiamo mai diviso la cultura in alta e bassa, colta e popolare. Per noi una composizione classica ha la stessa dignità di un brano country. Non facciamo distinzioni tra Bob Dylan e Richard Wagner. È un problema di sensibilità e di personalità. Suoniamo tutto con la stessa intensità: Hendrix, Piazzolla, Valderrama, Café Tacuba. Non so se Wagner sarebbe stato fiero della nostra versione del Preludio da Tristano e Isotta, ma mi piace pensare di sì. Le nostre richieste di collaborazione continueranno all'infinito. La musica non si ferma mai".

“La musica è qualcosa da scoprire. Non c’è nessuna differenza tra l’approccio che abbiamo con un pezzo di Brahms e uno di John Zorn. L’unica variabile è che con la musica contemporanea abbiamo l’opportunità di conoscere il pensiero del compositore”.

“C’è molta musica che abbiamo suonato che proviene da luoghi dove non ci si aspetterebbe della musica da camera: Africa, Asia, Sud America”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

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