(adnkronos.com)
Nek: "L’Arena è il mio sogno realizzato. Il prossimo? La musica di un film".
“L’Arena di Verona era il mio sogno. Ci sono stato diverse volte da ospite ma quando hai tu le redini in mano è un’emozione pazzesca”. È un Nek soddisfattissimo quello che incontra i giornalisti alla fine del concerto che domenica sera lo ha portato per la prima volta da padrone di casa nell’anfiteatro romano di Verona, con un sold out da 12.021 presenze.

All'Arena “ci sono arrivato a 45 anni dopo quasi 26 anni di carriera. Nemo profeta in patria ho dovuto suonare davanti a 25.000 persone a Santo Domingo o a 95.000 in Sudamerica prima di poter fare l’Arena. Ora ci sono dei giovani che fanno concerti qui dopo neanche due anni dal primo disco. Ma io ho fatto il mio percorso e sto vivendo una seconda giovinezza”.  

In procinto di ricevere ai Wind Music Awards il premio come artista italiano più suonato in radio nel 2016-2017 (con oltre 100.000 passaggi), Nek festeggia con questo concerto anche i 20 anni di ‘Laura non c’è’: “Sono molto legato a questa canzone. È stata la prima ad avermi aperto le strade del mondo, il successo internazionale”.

Nek confessa che il prossimo sogno nel cassetto è “scrivere la colonna sonora di un film. Ho già un brano molto adatto ma vorrei farne il tema principale di un’intera colonna. Il mio sogno? Lavorare con Ferzan Ozpetek ma sono disposto a fare la gavetta”.

(musicajazz.it)
Nasce il Como Lake Jazz Club
Il concerto di inaugurazione si terrà giovedì 25 maggio al Nerolidio Music Factory e vedrà impegnati Giancarlo Mariani (tromba), Marcello Noia (clarinetto/sax), Fiorenzo Gualandris (tuba), Alberto Guareschi (banjo) e Boris Savoldelli (Voce ed elettronica).

La musica da leggere: Il rumore dell’anima – Scrivere di jazz, rock, blues (Ashley Kahn)
Il libro raccoglie i ricordi di Ashley Kahn (critico musicale, produttore): le registrazioni di John Lennon per la Big Seven; Nina Simone impegnata nella lotta per i diritti civili; il viaggio in pullman del gruppo sudafricano dei Ladysmith Black Mambazo nell’America del rock & roll; l’amicizia tra il nero Miles Davis e il bianco Bill Evans; i demoni interiori di Billie Holiday; l’amore conteso da George Harrison ed Eric Clapton; gli ultimi giorni di B.B. King; l’aura spirituale di John Coltrane.

Nel Rumore dell’anima c’è il meglio della produzione dell’autore. Con la sua scrittura illumina la nascita e le rivoluzioni tecniche dei generi musicali (blues, rock, jazz) che hanno plasmato la scena musicale moderna.

Parole & Musica: Ashley Kahn
Ashley Kahn ha vinto un Grammy come storico musicale; è autore di due libri dedicati ai capolavori del jazz (Miles Davis, John Coltrane), di una autobiografia di Carlos Santana; ha collaborato con il New York Times, Rolling Stone, Jazz Times, Mojo; è  stato road manager di Peter Gabriel, Paul Simon e Britney Spears. Insegna alla New York University.

“Il gradimento della musica è sempre soggettivo.  C’è chi afferma che non si possono apprezzare contemporaneamente artisti diversi, come ad esempio: Led Zeppelin, John Coltrane, The Clash, LCD Sound System, Frank Sinatra, Tupac Shakur, Gino Paoli, Earth Wind and Fire, Albert King, Jimi Hendrix. Per me la musica è un universo infinito, più si ascolta e più si impara ad amarla”.

“Il jazz è parte della musica. I giovani sono particolarmente aperti alla musica. Mi piace Jacob Collier perché è uno sperimentatore, aperto a idee e influenze diverse”.

“La musica è legata all’esistenza stessa del genere umano e quindi va rispettata. Carlos Santana crede nel lato spirituale della musica, nella sua capacità di mettere in contatto. Anche io credo in questo potere”.

augusto.sciarra@rai.it