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Music News di Augusto Sciarra

Speciale Sanremo 2017

09-02-2017 16:17

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
Sanremo, bene anche la seconda serata: oltre 10 milioni e il 46% di share. Risultato inferiore rispetto all'edizione 2016 ma superiore alle edizioni recenti. Stasera l'appuntamento con le cover e le prime eliminazioni definitive.
La seconda serata del festival è stata vista da 10 milioni 367 mila spettatori con il 46,6% di share. Una serata da ricordare per il Totti-show, e per la folgorante performance di Giorgia. Stasera una delle serate più attese del festival, quella delle cover. In programma tutti i 22 big in gara, 16 con la rivisitazione di brani che hanno fatto la storia della canzone italiana e 6 in un torneo a rischio eliminazione, al termine due saranno eliminati definitivamente. Tra gli ospiti in programma Mika, Lp, Luca e Paolo, Alessandro Gassmann e Marco Giallini.

(ilpost.it)
Sanremo 2017, gli ascolti della seconda serata. La seconda puntata del Festival è stata vista su Raiuno da 10.367.000 spettatori, col 46,6 per cento di share.
La seconda serata di Sanremo 2016 è stata vista da 10.367.000 spettatori, col 46,6 per cento di share. Durante la seconda serata hanno cantato i secondi undici dei ventidue cantanti in gara nella categoria “Campioni” e ci sono stati diversi ospiti, tra cui Francesco Totti, Robbie Williams, l’attore Keanu Reeves e il gruppo britannico Biffy Clyro.

(quotidiano.net)
Sanremo 2017, ascolti. Mini-flop per la seconda serata. Share al 46,6%, tre punti in meno del 2016 Seconda serata: Totti show, Robbie Williams bacia Maria. Diletta Leotta attesa anche per la finale. L'abito scelto con la mamma.
Dopo il boom del debutto, l'audience registra 10 milioni 367 mila spettatori medi, pari al 46.6% di share. Una lieve battuta d'arresto per la coppia Conti-De Filippi che non inficia comunque un festival dal bilancio finora positivo. I riflettori sono ora puntati sulla terza serata, dedicata alle cover, con ancora ospiti d'eccezione: da Mika a Luca e Paolo.

(ilsecoloxix.it)
Festival di Sanremo, ascolti: 10,4 milioni con 46.6% di share per la seconda serata.
Con 10 milioni e 367 mila spettatori, il Festival “contiano” ritorna tra gli umani. Ricompare il 4 nella cifra dello share (46.58%), ma il morale della truppa è sempre alto. Il picco di share, con il 54.26%, è stato con il trio Brignano-Cirillo-Insinna e con il loro omaggio alla commedia musicale. Altra punta di ascolti, il bacio di Robbie Williams a Maria, visto da 12.2 milioni di persone. “Io e Maria ci divertiamo come compagni di classe. - dice Carlo Conti - Un fratello e una sorella. Il bacio di Robbie Williams è stato un momento molto divertente”.

Si parla già del futuro del Festival. Conti: “Il Festival andrà comunque in ottime mani. Se tornano Bonolis o Fazio non ci sono problemi, sono dei fuoriclasse. Era solo una riflessione. Fra i miei coetanei ci sono Amadeus, Fabrizio Frizzi, Gerry Scotti, Tiberio Timperi, Massimo Giletti. Mi riferisco ai conduttori maschi che hanno mestiere e professionalità per farlo. Si continuerà per il bene del festival. Bonolis o Fazio lo hanno già fatto, e benissimo”.

Maria: “Sono orgogliosa di tutti i ragazzi che ci sono al festival. Non tifo “Amici” a Sanremo. Orgogliosa di Sergio e di Elodie, ma anche di Michele Bravi, che ho conosciuto e merita rispetto, e di Francesco Gabbani, che ha scoperto Carlo ed è un grande talento”.

(lastampa.it)
Sanremo, gli ascolti superano i 10 milioni. Attesa per la serata cover. I big rimasti in gara proporranno una rilettura delle hit della musica italiana: da Battisti a Celentano, da Cocciante a Modugno.
Carlo Conti non batte se stesso, ma va comunque alla grande. Gli ascolti sono ottimi: a10 milioni 367 mila spettatori, pari al 46.6% di share. Intanto è già tempo di cover. La serata più attesa: quella in cui i cantanti puntano a stupire. Quasi tutti hanno preparato qualcosa di speciale. Sarà un medley dei successi dello Zecchino d'Oro che festeggia i 60 anni, interpretati dal Piccolo Coro dell'Antoniano, ad aprire la terza serata. Ospiti di stasera, Mika, Alessandro Gassmann e Marco Giallini. Ci sarà anche l'orchestra dei Reciclados de Cateura, testimonial Unicef, che suonano con strumenti musicali realizzati nelle discariche.

(today.it)
Sanremo, Al Bano sui problemi di voce: "C'è stato un problema tecnico, ma a Morandi è piaciuto". Il cantante 73enne rompe il silenzio sulla prestazione non ottimale della prima serata di Festival: nessun problema di salute, bensì un fuoriprogramma di carattere tecnico. "Mi ha chiamato anche Gianni Morandi: gli è piaciuta la mia voce rauca".
La sua esibizione era stata tra le più discusse della prima serata di Festival. Al Bano Carrisi aveva mostrato una voce a tratti meno potente del solito, affaticata. “C’è stata una difficoltà. C’è stato un problema tecnico secondo me, ma pazienza”, ha spiegato il big in gara con la canzone “Di rose e di spine”. “Cantare a Sanremo fa bene a tutto, allo spirito e al cuore. Salire sul palco mi regala l'adrenalina per affrontare i prossimi quattro anni". Stasera Al Bano è atteso di nuovo sul palco per riscattarsi con l’interpretazione della cover della canzone di Adriano Celentano “Pregherò”.

Parole & Musica: Giorgia
“Mio figlio Samuel ha sei anni, va in seconda elementare, è biondo, quindi non mi somiglia per niente. Ha due amori: Michael Jackson e Francesco Totti. È romanista con mamma laziale. Una sera gli stavo facendo vedere un concerto dov’ero incinta sul palco con Gianna Nannini. Io: amore, tu eri lì. E lui: si può vedere la partita?”.

“All’inizio cantavo “Come saprei” eppure mi piaceva “Purple Haze” di Jimi Hendrix. Pino Daniele mi ha insegnato che i dischi sono un documento, rimangono aldilà di quanto piacciano o abbiano venduto. Ho fatto un solo errore. Quando mi hanno offerto di andare in America, ho risposto che dovevo trovare ancora il mio sound. Ma all’epoca ero mal consigliata”.

“Il mondo della discografia mi ha delusa quando hanno cominciato a licenziare le persone che lavoravano intorno a me. Hanno abbandonato bravi professionisti, la memoria storica della nostra canzone, a cominciare dagli studi in cui erano nati e cresciuti Lucio Battisti o Lucio Dalla”.

“Il 2002 è una anno che mi ha segnato. E’ cambiato il mio modo di essere, di pensare. La morte di Alex Baroni dentro di me io ce l’avrò per sempre. Ci eravamo lasciati, ma le cose da dire erano ancora tante, troppe. Non mi rassegnavo. Poi qualcosa dentro di me ha deciso di resistere, sopravvivere”.

“La scomparsa di Pino Daniele per me è stato un colpo durissimo. Eravamo gradi amici. Con nessuno degli artisti con cui ho lavorato ho un rapporto come quello che avevo con lui, sincero, profondo. Era un artista che era avanti nel tempo. La nostra collaborazione è stato un sogno che si stava realizzando. Pino mi ha insegnato tanto, mi ha dato dei consigli preziosissimi. Eravamo sempre in contatto. Era un uomo buono, di una simpatia contagiosa, ma anche timido, sensibile. Gli dicevo sempre che faceva parte della storia della musica italiana, del nostro DNA. Diceva: “La musica che fai è il tuo documento”. Aveva ragione, lui resterà sempre”.

“Oggi c’è molta più possibilità di fruire della musica. Ricordo quando andavo in un negozio del quartiere Prati di Roma, “Black market” nel quartiere Prati a Roma, a cercare novità, musica alternativa. Alla fine degli anni 90 mi ero preoccupata perché un mio disco aveva venduto solo 220 mila copie. Ora si festeggerebbe, stappando bottiglie. Oggi le cose te le devi sudare”.

“Adesso cerco di essere all’altezza delle cose belle che ho ricevuto. Non è facile essere una donna e fare questo mestiere quando hai delle rughe. Ma si può dare un senso al tempo che passa. Sono molto grata per tutto ciò che ho ricevuto e che tanti non hanno. Sono un’ansiosa cronica, sempre insoddisfatta, ma in fondo è anche questa la mia spinta vitale”.

“Il pregiudizio è una cosa pericolosa perché non vedi la realtà. Il giudizio è un modo per verificare quanto credi a quello che dici, un mettersi in discussione. L’importante è che sia costruttivo. Io vivevo il giudizio malissimo, da piccola era per me un grosso problema. Per anni ho cercato di schivare il giudizio nel mio lavoro. Poi ho imparato che se fai una cosa creativa, quando esprimi te stesso non devi pensare a come possono giudicarti gli altri, devi prenderti i rischi del caso. Più sei sincero con te stesso e più vivrai bene il giudizio, positivo o negativo che sia”.

“Per cambiare il mondo bisogna partire dalla propria anima, è necessario lavorare sull’ autocoscienza. Il vero ostacolo a questo è il poco tempo che ognuno ha per sé, tra vita quotidiana e stimoli di tutt’altro tipo. A livello personale, il grande cambiamento che ho vissuto è stato liberarmi del bisogno d’approvazione altrui”.

augusto.sciarra@rai.it

 

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