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Music News di Augusto Sciarra

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10-04-2017 17:42

Music News di Augusto Sciarra

(ansa.it)
Rolling Stones, da Cuba al cinema
Il tour compiuto nel 2016 in Sud America ha generato due docu-film: uno sullo storico concerto suonato all'Avana a chiusura della tournée intitolato "Havana Moon in Cuba", l'altro "Olè! Olè! Olè! Viaggio in America Latina" che sarà programmato in 100 sale italiane.

(vanityfair.it)
Rolling Stones a Cuba: quando la musica fa la Storia. Esce in sala il documentario di Paul Dugdale The Rolling Stones Olè Olè Olè, che racconta l'ultimo, emozionante tour della band inglese in Sudamerica.
Il 25 marzo 2016, i Rolling Stones hanno suonato, gratis, per la prima volta all’Avana, Cuba. Il primo concerto rock nella storia dell’isola, lo spettacolo più grande mai realizzato lì. Il concerto di Cuba è stato il culmine di un lungo tour che ha portato gli Stones a esibirsi in tutto il Sudamerica, dall’Argentina al Perù, dalla Colombia all’Uruguay.

(movieplayer.it)
The Rolling Stones Olè, Olè, Olè! Viaggio in America Latina al cinema
Il film racconta il tour, la cultura locale e il legame unico che esiste tra i popoli dell'America Latina e i Rolling Stones e combina le vibranti riprese dal vivo con altre più intime che ci portano nel cuore di uno dei più importanti gruppi musicali del mondo, parte integrante della storia della musica internazionale degli ultimi decenni.

Parole & Musica: Rolling Stones, Live a Cuba
Mick Jagger (cantante, leader)
“Lo spettacolo di Cuba è stato semplicemente formidabile. Un momento incredibile: una marea di persone riunite a perdita d’occhio. Sentivi l’entusiasmo della folla: è stato un momento pazzesco”.

“Sognavamo da anni di poter suonare a Cuba ma era davvero un progetto impossibile. Poi, quando i rapporti internazionali hanno iniziato a cambiare, io e Keith ne abbiamo discusso di nuovo e abbiamo pensato che fosse giunto il momento di provarci davvero. I problemi per realizzare un concerto degli Stones a Cuba erano molti. Volevamo fare un grande concerto all’aperto. E per fare una cosa grande servivano molti soldi. Soprattutto per risolvere i vari problemi logistici, tipo come raggiungere l’isola con tutto il materiale. E poi volevamo che fosse gratuito”.

“Abbiamo suonato molte altre volte in Sudamerica, abbiamo suonato nei grandi stadi, ma ovunque abbiamo dovuto affrontare un’organizzazione relativamente semplice. A Cuba invece non c’era nulla di pronto, abbiamo dovuto portare tutto noi da fuori. Non sapevamo come avrebbe reagito il pubblico cubano, perché la nostra musica è stata vietata a lungo sull’isola. Il concerto avrebbe avuto comunque un impatto politico e culturale”.

“Cantare “Satisfaction” a Cuba è stato emozionante. In particolare per i più anziani, quelli che non hanno vissuto i grandi cambiamenti degli anni Sessanta nel mondo occidentale perché vivevano in un regime, non avevano il permesso di fare quello che volevano, di ascoltare la musica che volevano. Moltissimi sognavano di poter vedere un concerto come il nostro quando erano più giovani e non immaginavano sarebbe potuto accadere. Parlando con alcuni di loro mi sono reso conto che erano davvero commossi, emozionati. Per i più giovani contava molto il divertimento, il fatto di poter passare una serata straordinaria, di poterla condividere con tanti altri”.

“Suonare dal vivo è sempre un’esperienza entusiasmante. I Rolling Stones sono nati per andare in tournée, abbiamo sempre fatto concerti”.

Keith Richards (cantante, leader)
“C’erano il sole, la luna, le stelle e i Rolling Stones. Vedere finalmente Cuba che accoglieva il rock è stato speciale: una notte da ricordare all’Avana”.

Time – Note dal Passato: Mick Jagger
“Mi è sempre piaciuto cantare. Ma non pensavo che l’avrei fatto per professione. Il mio idolo era Little Richard. Ho imparato molto anche da James Brown. Mi piaceva il suo modo di muoversi sul palco e di catturare l’audience. A 16 anni cantavo con tanti gruppi diversi. Facevo cose pazze, mi mettevo in ginocchio, mi rotolavo per terra. Non avevo inibizioni. Imitavo Elvis Presley e Gene Vincent”.

“Tell Me è stata una delle nostre prime canzoni che abbiamo registrato. All’epoca scrivevamo soprattutto ballad”.

“Satisfaction ha catturato l’attenzione del grosso pubblico. L’idea di quella canzone è stata di Keith. All’inizio era un brano folk”.

La musica da leggere
Mick Jagger (Philip Norman)
Il libro analizza la vita di Mick, rivelando aspetti umani della personalità e retroscena curiosi. E’ possibile districarsi tra la Dartford Grammar School dove da adolescente Mick scopre il blues, e la Swinging London dove per sempre è impressa l’immagine di una star internazionale. E ancora: l’arresto per droga, la relazione con Marianne Faithfull, la morte di Brian Jones, il rapporto di amore e odio con Keith Richards e altro ancora.

Mick Jagger – Gli eccessi, la pazzia e il genio (Christopher Andersen)
L’autore racconta Jagger attraverso le interviste di mogli, amanti, parenti e collaboratori. Da studente modello nato in un sobborgo di Londra a rockstar  blasonata ed eclettica della storia della musica.

Time – Note dal Passato:  Keith Richards
“I Rolling Stones sono sempre alla ricerca di un’identità, cambiano di continuo. La nostra è un’avventura”.

“Suonerò quanto più a lungo possibile. Crollare sul palcoscenico sarà il capitolo definitivo. Non voglio scendere dall’autobus prima di essere arrivato al capolinea”.

“Quando è nata “Satisfaction” è stata l’unica volta che mi sono svegliato e avevo qualcosa di pronto in mente. La notte prima ero stanco morto. Ero in un albergo, con un piccolo registratore nella stanza. Ho iniziato a registrare, ho preso la chitarra, ho suonato quelle note un paio di volte. Il mattino seguente ho riascoltato il nastro. C’erano due minuti di chitarra acustica con questo riff molto grezzo, e poi io che russo per gli altri quaranta”.

"Quando finisce un tour dei Rolling Stones ci vogliono almeno quattro mesi per riprendermi. La macchina Rolling Stones è un ingranaggio inarrestabile. Non andiamo avanti solo per i soldi, la nostra è una sfida. Nessuno è riuscito a tenere una band insieme per così tanto tempo".

“Siamo “sovversivi”. Ma se qualcuno crede davvero che si possa iniziare una rivoluzione con un disco si sbaglia. Siamo più “sovversivi” quando ci esibiamo dal vivo”.

La musica da leggere
“Life” (Keith Richards)
Il racconto comincia con una scena da film: Keith in una macchina imbottita di droga con altri compagni dei Rolling Stones, fermati nel 1975 negli Stati Uniti daalla Polizia, processati in un clima surreale con i fan fuori dal tribunale pronti a far scoppiare una rivolta in caso arresto. Emerge la figura di un personaggio spavaldo, un po’ bullo di quartiere. Ha affermato: "La gente adora quell’immagine. Sono stati loro a inventarmi, mi hanno creato. Desiderano che io faccia le cose che loro non possono fare. E io ho fatto del mio meglio. Non è esagerato dire che fondamentalmente ho vissuto come un fuorilegge. E che mi è piaciuto”.

Nel libro ce n'è per tutti: Mick Jagger e le sue manie da superstar, Bill Wyman sessualmente megalomane, Ronnie Wood troppo "fatto". Non ci sono parole tenere neanche per Chuck Berry e Jerry Lee Lewis. L'unico a salvarsi è Charlie Watts. La storica compagna Anita Pallenberg (da cui Keith ha avuto due figli: Marlon e Angela) non ne esce benissimo da questo racconto:dipinta come una regina del mondo dello spettacolo, trasgressiva, sexy e naif, viene poi fatta apparire come tossica e fuori di testa.

In Life rivivono i giorni tormentati della nascita di “Exile on Main Street”, gli esordi a Londra, quando il giovane Keith studiava i grandi bluesmen americani. Oppure gli anni ’80 quando i Rolling Stones stavano per sciogliersi. Richards cattura il lettore e lo trascina in un altro mondo, realmente esistito.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

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