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Music News di Augusto Sciarra

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11-05-2017 17:39

Music News di Augusto Sciarra

(lastampa.it)
Brian Ferry e Thegiornalisti, icona rock e fenomeno pop. E stasera al Teatro Nazionale in concerto anche Michele Zarrillo.
Bryan Ferry è a Milano: stasera al Teatro degli Arcimboldi l’ex leader dei Roxy Music dimostrerà come si fa a restare l’artista di sempre, anche adesso che gli anni sono settantuno. L’inglese di Newcastle negli anni Settanta è stato tra i protagonisti del glam-rock. Il giovedì milanese regala anche due appuntamenti italiani: il trio Thegiornalisti arriva al Forum di Assago. Michele Zarrillo porta la sua qualità melodica al Teatro Nazionale.

Parole & Musica: Bryan Ferry (cantante; ex-Roxy Music)
“A undici anni andavo a vedere i concerti del grande Count Basie. Poi sono arrivati Eddie Cochran, Buddy Holly e Elvis Presley. Ho imparato molto anche da Fred Astaire e Cary Grant”.

“Nelle mie canzoni ho spesso incluso dei riferimenti a personaggi della “pop culture”, come: James Bond , Jacqueline Kennedy Onassis, Johnnie Ray, Greta Garbo. La musica è un’esperienza puramente emotiva, ha una forte malinconia di fondo. Ho sempre pensato che inserire questi personaggi nei miei pezzi desse un tocco di leggerezza e di divertimento alle composizioni”.

“Il mio maestro in fatto di stile è stato un sarto di Washington, la cittadina dove sono nato, a una decina di chilometri da Newcastle. Tutti i sabati, dopo la scuola, per guadagnarmi qualche spicciolo lo aiutavo a tenere in ordine il laboratorio. Lì ho cominciato ad appassionarmi alla moda. Sfogliavo i suoi libri, ammiravo quei modelli e quelle modelle raffinatissimi, tra abiti classici, cappelli chic e scarpe su misura. Poi al cinema ho scoperto i miei eroi”.

“Sono stato ispirato dai musicisti jazz, in giacca bianca, smoking nero e papillon. Charlie Parker e Miles Davis dominavano la scena sia per la bravura, sia per il buon gusto. Mi sono laureato in Arte. Ho insegnato ceramica a Londra. Ai miei alunni ripetevo sempre che la sobrietà è alla base della bellezza”.

“L’interesse per le arti visive mi ha sempre accompagnato. A 10 anni volevo diventare pittore. Ho frequentato una scuola d’arte. Poi mi sono innamorato della la musica.

“Ho un debole per le donne con il senso dell’umorismo. Ridere è fondamentale in un rapporto di coppia. Prendersi in giro e scherzare, soprattutto nei momenti difficili, aiuta a superare le crisi”.

“Jimi Hendrix è stato il più grande chitarrista di sempre, con un look fantastico e uno stile inimitabile. Ho visto un suo concerto per la prima volta quando ero studente. Avrei voluto avere un look simile al suo, ma non sarei mai riuscito a superarlo”.

Time – Note dal Passato: Charlie Musslewhite (musicista, armonicista blues; Kosciusko, 31 gennaio 1944)
“Il blues mi ha catturato quando ero bambino, mi ha colto di sorpresa. Allora non immaginavo che da grande avrei fatto il musicista. Mi piaceva la musica. Gli eventi mi hanno portato a diventare ciò che sono oggi. Sono felice che il blues non mi abbia abbandonato”.

“Quando ho lasciato Memphis e mi sono trasferito a Chicago non pensavo che fosse una blues town. Ho scoperto che lì vivevano e suonavano tutti gli artisti e le band di blues che amavo. Un nome per tutti: Muddy Waters”.

“Il blues è un compagno ideale quando sei giù di morale. In alcuni momenti mi ha dato conforto e forza per andare avanti. E’ stato un balsamo per il cuore e per l’anima, che ha curato i miei dolori”.

“I bluesmen che mi hanno maggiormente influenzato sono: Will Shade, Furry Lewis, Willie B., Big Joe Williams, Walter Horton, Yank Rachell, Sonny Boy Williamson, Jimmy Reed. E ancora: Little Walter, Charlie Patton, Howlin’ Wolf, George Smih, Papa Lightfoot”.

“Willie Dixon era simpatico. Lo incontravo spesso nei club. Era grande, grosso. Era stato un buon pugile e sparring partner di Joe Lewis, campione mondiale dei pesi massimi”.

“B.B.King era un vero gentleman, sempre disponibile con tutti. Era vegetariano. Diceva che non avrebbe mai mangiato qualcosa che avesse una mamma”.

“Sonny Terry è stato il primo armonicista che ho ascoltato. La sua canzone 2Hootin’ the blues” era la sigla di un programma radiofonico di Rufus Thomas”.

“Il Mississippi è sempre dentro di me, ovunque vada. Chi ama il blues deve andare a Clarksdale. Lo spirito del blues è sempre lì, lo si può sentire. La magia del blues è riuscire a trasmettere emozioni anche a chi non conosce i testi delle canzoni”.

augusto.sciarra@rai.it

 

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