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Music News di Augusto Sciarra

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21-02-2017 15:17

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
I Depeche Mode cantano lo spirito elettronico della Terra. Il nuovo album della band, “Spirit”, in uscita il 17 marzo. Un lavoro che segna la rinascita artistica del gruppo di Dave Gahan e Martin Gore alla vigilia del tour mondiale che li porterà in Italia a giugno.
“Stiamo andando indietro, stiamo tornando alla mentalità dell’uomo delle caverne”.
Inizia con queste parole contenute in un brano intitolato Going Backwards, il quattordicesimo album dei Depeche Mode, Spirit. Martin Gore, Dave Gahan e Andrew Fletcher mai come nel nuovo lavoro sembrano riflettere sull’attualità, sulla situazione del mondo. L’opera tradisce una rassegnazione che però non sa di resa definitiva. Il vero punto di forza di Spirit è l’estremizzazione delle due anime dei Depeche Mode: quella elettronica e quella rock. Il gruppo sarà in Italia il 25 giugno allo Stadio Olimpico di Roma; il 27 a Milano, San Siro; il 29 a Bologna, Stadio Dall’Ara.

Parole & Musica: Dave Gahan (cantante, Depeche Mode)
“Dopo tanti anni di carriera sono cambiato. Quando salgo sul palco sono consapevole del fatto che sto giocando, ma al tempo stesso prendo molto sul serio il personaggio che porto in scena. A volte “lui” mi ha messo nei guai. Tra il 1986 e il 1996 ero completamente perso in quel personaggio. Ho dei ricordi confusi di quei dieci anni vissuti tra alcol e droghe. Avevo perso la capacità di vedere la luce”.

“Mio nonno era un sassofonista jazz. Se c’era musica mi mettevo a ballare. Imitavo Mick Jagger, i Roxy Music, i T.Rex. Facevo dei piccoli show per divertire i miei fratelli”.

“Quando mi esibisco mi sento parte dell’universo. E’ la musica che me lo permette. Anche quando ero ragazzo mi sentivo diverso rispetto ai miei compagni di scuola. La musica era l’unico argomento che mi permetteva di avere una conversazione con qualcuno. La musica unisce la gente”.

Time – Note dal Passato: Living Colour
“L’album “Vivid” rispecchia la storia della band. L’idea iniziale dei Living Colour è stata del chitarrista Vernon Reid, all’inizio degli anni 80. Il gruppo si è formato ufficialmente nel 1984. Prima dell’uscita del disco, star del rock come Mick Jagger e Jeff Beck avevano assistito a un nostro concerto al CBGB’s di New York. Siamo come una famiglia. Diversi amici hanno collaborato con noi per le registrazioni dei primi demo”.

“I Living Colour sono stati sempre più apprezzati in Europa e in Sud America che negli Stati Uniti. Amiamo molto sperimentare e ricercare nuovi suoni”.

“Nel corso degli anni siamo maturati. Non abbiamo più come unico obbiettivo la realizzazione di un hit single. Purtroppo le case discografiche oggi vogliono solo quello. Sono interessate ai singoli e non a un album”.

“L’industria discografica sta morendo, ma la gente vuole continuare a sentire musica. Internet e il passaparola saranno i veicoli attraverso i quali la musica arriverà ai suoi fruitori”.

“Una delle nostre caratteristiche è sempre stata la predisposizione a essere mentalmente aperti, pronti a sperimentare, a provare nuove strade. Abbiamo approfondito le nostre ricerche per quanto riguarda la musica elettronica e i campionamenti. Il chitarrista Vernon Reid è affascinato da tutto questo. Abbiamo viaggiato molto. Siamo stati anche in Marocco e nel Mali per conoscere direttamente la musica di quei posti. I Living Colour sono una tavolozza di colori viventi”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

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