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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

29-04-2017 21:46

Music News di Augusto Sciarra

(unita.tv)
Gabbani: “Penso dunque ballo. Faccio musica così”. Il vincitore di Sanremo pubblica l’album “Magellano”. Brani inediti tra cui uno sberleffo “al complottismo sul web”.
Magellano comprende nove brani incluso Occidentali’s Karma. Ha una base elettronica prettamente pop. “La mia musica è un fritto misto di tante influenze variegate. So che nel disco si sentono poco ma le mie origini sono nel blues e nel soul. Magellano è un concept album nel senso che il fil rouge è dato dal concetto di viaggio verso l’ignoto”.

(repubblica.it)
The Who, il futuro è incerto: "Non sappiamo se suoneremo ancora". Roger Daltrey non esclude un addio alle scene per limiti di età: "Dobbiamo essere realisti".
Roger Daltrey, il cantante, 73 anni, intervistato dal New Musical Express ha detto: "Sinceramente non so se suoneremo più dopo questa serie di date americane. C'è gente della nostra età che, nel corso degli ultimi 12 mesi, ci ha lasciato. Se terminiamo questa annata, avremo bisogno di un po’ di riposo". Il gruppo terrà una residency al Caesars Palace di Las Vegas, dal 29 luglio all'11 agosto.

Parole & Musica
Pete Townshend (chitarra, The Who)
“Quadrophenia è il capolavoro degli Who. E’ l’album migliore che ho prodotto”.

“Negli anni 60 eravamo il gruppo rock più duro e puro. All’interno del gruppo le cose non erano mai come volevo io, ma sempre come noi volevamo. Mi sono lasciato trascinare".

“Ho scoperto tardi che John Entwistle era massone. Eravamo troppo diversi per confidarci intimamente. Lui era quello che conoscevo da più tempo. Avevamo condiviso sogni e aspirazioni. Poi arrivò Keith Moon, e la loro diventò un'amicizia esclusiva".

"Sono stato grande amico di Ronnie Lane degli Small Faces Eric Clapton, Paul McCartney e Elton John, so di poterli chiamare in qualsiasi momento, di potermi confidare con loro e ricevere dei consigli sinceri. Ho frequentato molto Mick Jagger. Quando sono in America sono ospite di  Eddie Vedder dei Pearl Jam".

“La gente è terrorizzata dal futuro, dal pianeta che va in malora, dal terrorismo, dal fanatismo religioso, dal collasso economico globale. Il mio lavoro di compositore di canzoni è quello di metabolizzare tutto questo, dare un conforto, suggerire soluzioni. È ciò che la buona musica pop e il grande rock hanno sempre fatto”.

Roger Daltrey (cantante; The Who)
“Negli anni ’60 i giovani erano più uniti, c’era più voglia di lottare. Oggi tutto è più politicizzato, la società è basata solo sull’immagine e sul denaro. A Londra c’erano i Beatles e i Rolling Stones che avevano un grossissimo seguito. Noi ci siamo imposti per la prima volta all’attenzione della critica e del pubblico con I Can’t Explain”.

(thewaymagazine.it)
Perché lo Studio 54 è ancora un tempio, a 40 anni dall’apertura La disco music, i dj e le starlette. Il club della New York anni 70 celebrato in tutto il mondo. Ecco cosa resta di quella stagione.
Il 2017 è un anno celebrativo per il tempio della disco music. E’ lì che è nato il concetto moderno di club lifestyle. Accoglieva tutti lo Studio 54: Andy Warhol, Madonna, Bianca Jagger. E poi politici, attori, starlette. La festa finì nel febbraio 1980. I proprietari furono arrestati per mancati pagamenti. Il club riaprì a settembre 1981 ma la musica era cambiata.

Nicky Siano, primo dj resident dello Studio 54, racconta di come una volta cacciò Diana Ross dal dj booth perché era troppo affollato. Sbuffava quando Michael Jackson voleva mettere Off The Wall. Donald Trump, nel 1977, arriva troppo presto il giorno dell’apertura e Frank Sinatra rimandato indietro alla porta.

Time – Note dal Passato: Studio 54 (New York)
Lo Studio 54 è stato uno dei club più noti di New York.  Situato a Manhattan, tra la Settima e l’Ottava Avenue, viene inaugurato il 26 aprile 1977. L’intento dei proprietari, Steve Rubell e Ian Schrager, era quello di dare vita ogni sera alla “festa più grande del mondo”. In consolle si alternavano due deejay: Nicky Siano e Richie Kaczor.

Andy Warhol affermò: "La chiave del successo dello Studio 54 era la dittatura sulla porta e la democrazia in pista". Tra i V.I.P. assidui frequentatori del club c’erano: Elizabeth Taylor, Mick Jagger, Michael Jackson, Calvin Klein, Truman Capote, Cher, John Travolta, Tina Turner, Elton John, Salvador Dali, John Belushi, Keith Richards, Robin Williams e Christopher Reeve. Il fotografo Tod Papageorge ricorda: “Era un posto mai visto prima, che non si sarebbe più visto dopo. I ballerini danzavano come pazzi, le celebrità si infilavano in stanze segrete per fare sesso e tirare cocaina. C’era elettricità nell’aria”.

(ansa.it)
A Messina "Omaggio a Dmenico Modugno". Il 7 maggio con Antonella Ruggiero, Pirrone, Analfino e Salamone.
Si terrà domenica 7 maggio a Messina lo speciale Omaggio a Domenico Modugno. La serata vedrà oltre 150 artisti riuniti sul palco del Teatro Vittorio Emanuele.  Nel corso di uno spettacolo narrato da Salvatore Nocera Bracco, a reinterpretare le più belle canzoni di Domenico Modugno saranno le voci di Antonella Ruggiero, Riccardo Pirrone, Lello Analfino dei Tinturia, di Nonò Salamone. I quattro cantanti saranno accompagnati dall'orchestra Sinfonietta Messina.

(repubblica.it)
Malore per Paolo Benvegnù: al Primo Maggio non ci sarà. L'artista toscano, ricoverato a Bologna, dovrà rimandare i prossimi impegni. Salta il previsto duetto con Marina Rei che al Concertone si esibirà da sola.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

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