Roma – Concerto Primo Maggio 2017

Parole & Musica: Edoardo Bennato
“Quando ho pubblicato il primo album “Non farti cadere le braccia” avevo anni di gavetta alle spalle. Il direttore della Ricordi di allora mi ha chiamato per dirmi che i miei pezzi non passavano in radio a causa della mia voce. E così ho preso il mio tamburello a pedale e la chitarra, mi sono piazzato di fronte al bar Vanni di Roma, vicino alla sede della Rai. E’ lì che sono stato notato da Saverio Rotondi, direttore del settimanale musicale  “Ciao 2001”. Grazie al suo interessamento, ho iniziato a partecipare ai festival pop, con altri cantautori della mia generazione”.

“Sono stato il primo artista italiano a esibirmi allo Stadio di San Siro, a Milano, davanti a 75 mila persone, nel 1980. In precedenza avevo riempito gli stadi di Massa Carrara, Genova, Torino e Napoli. Adesso molte soddisfazioni me le tolgo riempiendo i palazzetti in Germania e in Svizzera”.

“Napoli è una città unica al mondo per spettacolarità, è la piattaforma ideale per la creatività. La sua è una bellezza naturale, che ha origine nella morfologia  dell'area urbana compresa tra la collina e il mare. A Napoli sono nato. È il luogo dove ho ricevuto una straordinaria educazione dalla mia famiglia, dove mia madre ha voluto che io e i miei fratelli Eugenio e Giorgio andassimo a lezione di fisarmonica. Qui ci sono le mie radici, il mio futuro”.

“Ero  a Napoli quando gli americani, alla fine della guerra, hanno portato i dischi di rock & roll e di blues. A 12 anni, insieme ai miei fratelli più piccoli, suonavo in alcuni locali. Una sera si è avvicinato un signore elegante per farci i complimenti, promettendoci che ci avrebbe portato in America. Era l’armatore Grimaldi. E così siamo stati negli Stati Uniti. In quel momento mi sono innamorato del rock & roll”.

“Se non avessimo la possibilità di sognare saremmo finiti. Nonostante il momento storico critico, auspico ai giovani di porsi dei traguardi da raggiungere, senza dimenticare che a volte il paradiso si può trovare dietro l’angolo di casa”.

augusto.sciarra@rai.it