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Music News di Augusto Sciarra

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24-03-2017 17:24

Music News di Augusto Sciarra

(spettakolo.it)
Elton John, la grande festa per i suoi 70 anni
Per celebrare i settant’anni di Sir Elton John e i cinquanta di sodalizio artistico con Bernie Taupin, a Los Angeles andrà in scena un gala di beneficenza. I proventi saranno devoluti alla Elton John Aids Foundation e al The Ucla Hammer Museum. A condurre il gala sarà l’attore Rob Lowe. I partecipanti, fatta eccezione per Lady Gaga, non sono stati svelati.

“Sono ancora interessato a guardare verso il futuro, con quello che creo, le mie collaborazioni e scoprendo il lavoro di altre persone. Credo che l’età sia irrilevante, basta tenere connesse le nostre menti, restando curiosi verso le cose nuove. Posso entusiasmarmi per un nuovo artista che suona un suo demo, così come per il nuovo disco dei miei eroi musicali. Posso entusiasmarmi suonando in una città in cui non sono mai stato, o visitando un posto che conosco bene per vedere com’è cambiato. La vita è un continuo divenire, e io la assecondo. Mi sento felice di usare la mia popolarità per portare attenzione sulle ingiustizie del mondo e cerco di aiutare dove posso. La mia vita non è mai stata felice come ora”. Commenta Elton John.

Altro importante traguardo è il sodalizio artistico con Taupin. “Abbiamo lo stesso entusiasmo del primo giorno. Quest’anno sono 50 anni di sodalizio artistico ed è sconvolgente perché a me sembra ieri che ci siamo conosciuti. È un risultato meraviglioso riuscire a resistere 50 anni quando c’è arte di mezzo, soprattutto in una industria come questa, dove succede così raramente”.

(iodonna.it)
I 70 anni di Elton John: “L’età non conta, se si resta curiosi”. Sabato 25 marzo la popstar inglese festeggia il suo compleanno. In programma un concerto in Italia, il 14 luglio in piazza Sordello a Mantova.
Nell’estate del 1970, dopo una serie di concerti al mitico Troubadour di Los Angeles, Elton John diventava una star. Sono trascorsi quasi cinquant’anni da allora, ma il cantante di Goodbye Yellow Brick Road è ancora amato e seguito da eserciti di fan in tutto il mondo. E sabato 25 marzo raggiungerà il traguardo dei 70 anni, compleanno importante celebrato da un libro che uscirà il giorno stesso a firma Tom Doyle, giornalista e critico britannico. Un libro che racconta proprio del periodo in cui sir Elton salì alla ribalta, ma anche di quando nel 1976, all’apice della fama, tentò il suicidio, ormai intrappolato in una spirale di alcol e droga, per poi annunciare il ritiro dalle scene e ritrovare, infine, la strada che lo avrebbe portato a diventare ciò che è oggi. Il titolo della biografia è Captain Fantastic, in omaggio al quasi omonimo album che Reginald Kenneth Dwight in arte Elton John pubblicò nel 1975 e che è tuttora considerato da molti il suo migliore.

Oggi sir Elton, oltre a guidare la Elton John AIDS Foundation, è sposato con il regista David Furnish e ha due figli, Zachary 6 anni, ed Elijah 4. “È inimmaginabile come i bambini ti cambino in meglio, li amo ogni giorno di più, adesso essere padre è la cosa più importante della mia vita. - ha detto al magazine Closer - David è fantastico e capisce benissimo di essere al secondo posto in questo momento, siamo una famiglia perfetta”.

I festeggiamenti, si terranno a Los Angeles: sabato 25 la città californiana diventerà teatro di un gala di beneficenza con tantissimi ospiti, tra cui Lady Gaga, e con il bel Rob Lowe nei panni di presentatore. “La vita è un continuo divenire, e io la assecondo. Sono contento di usare la mia popolarità per portare attenzione sulle ingiustizie del mondo, e cerco di aiutare dove posso. La mia vita non è mai stata felice come ora”.

(donnamoderna.com)
Sir Elton John e i suoi magnifici 70 anni. Il 25 marzo Reginald Kenneth Dwight festeggia 70 anni. Introverso e timido da giovane, esibizionista e scatenato sul palco del mondo, non immaginava che il suo destino sarebbe cambiato in un'afosa serata del 1970.
Simbolo del Regno Unito come il Big Ben, come i Beatles, come il destro di David Beckham e pure il sinistro di David Beckham, Elton John, al secolo Reginald Kenneth Dwight, compie 70 anni. Il cantante che ha fatto degli occhiali colorati e delle giacche pop dai mille lustrini e paillettes un simbolo di cultura e di look indelebile, è un’icona della musica internazionale.

Ha venduto circa 400 milioni di dischi. I massimi capolavori rimangono: “Elton John”, “Tumbleweed connection”, “Madman across the water”, “Honky chateâu”, “Goodbye Yellow Brick Road”, “Captain Fantastic & The Brown Dirt Cowboy”, “Blue Moves”. Nel 1994 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nel 1998 è stato fatto Cavaliere dalla Regina Elisabetta II per servigi resi alla musica, alla cultura inglese e alla beneficenza con la sua Elton John AIDS Foundation.

(repubblica.it)
I 70 anni di Elton John: quella notte in cui un ragazzo dietro al piano conquistò il mondo. Il 25 marzo Reginald Kenneth Dwight, in arte Elton John, compie 70 anni. Introverso e infantile in pubblico, esibizionista e selvaggio sul palco, fanatico della musica fin da bambino, non immaginava che il suo destino sarebbe cambiato in un'afosa serata del 1970. Prima ancora di essere nominato Sir e finire sulle pagine dei tabloid per i motivi sbagliati.

Parole & Musica: Elton John
“Ho casa a Windsor, a Hollywood, a Nizza, a Venezia e ad Atlanta. Quando sono in tour cerco sempre di dormire nel mio letto. In albergo ci vado solo quando sono a New York, in Australia, in Sud America e in Sudafrica. Nella casa di Windsor mi ritrovo sempre con la mia famiglia e i miei amici d’estate”.

“Venezia e la città più bella e incantevole al mondo. Lì ho un pied-à-terre molto intimo. David ed io ci prepariamo la colazione e poi ci avventuriamo tra chiese e musei a scoprire le opere d’arte. Venezia mi ispira sempre”.

“Ogni settimana mi avventuro nei pochi negozi di dischi rimasti e cerco la musica dei nuovi talenti. Non ho un cellulare, non ho un computer, non ho un iPod. Mi piace toccare con mano, sentire, ascoltare cose nuove. Questo mi dà energia. Mi piace scrivere direttamente ai nuovi talenti. Non mi sono mai dimenticato la gioia e l’incoraggiamento che mi diede un telegramma che George Harrison mi inviò dopo aver ascoltato il mio primo album, o quando Neil Diamond mi presentò in concerto durante la mia prima tournée americana”.

“Quando registro un nuovo album mi piace sperimentare. È una sfida che mi aiuta a crescere. Per esempio “Elton John” era differente da “Tumbleweed Connection”, “Madman Across the Water” era un’altra cosa rispetto a “Goodbye Yellow Brick Road”.

"Sarebbe un grande esperimento spegnere Internet per cinque anni e vedere che tipo di arte viene prodotta in questo periodo. Scommetto che verrebbe fuori musica molto più interessante di quella che si ascolta al oggi. All'inizio degli anni settanta, venivano lanciati almeno dieci nuovi album alla settimana, ed erano fantastici. Ora sei fortunato se trovi dieci album all'anno di quella qualità".

“La mia anima è nascosta tra le pieghe della musica. Non è facile capire chi sono e come sono attraverso le mie canzoni. Le canzoni sono momenti che attraversano la mia esistenza. Lavoro una volta l’anno e poi lascio depositare la mia musica affinché sedimenti. Da alcuni anni sono riuscito a raggiungere un equilibrio tra vita privata e lavorativa”.

“Non vivo nel passato. Non riascolto i miei vecchi album. Sono sempre alla ricerca di nuove sonorità, nuovi arrangiamenti. Ma lo faccio senza abbandonare il mio amato pianoforte”.

“Da piccolo passavo molto tempo ad ascoltare i dischi e la radio. La musica è sempre stata la mia compagna di vita. Mi ha accompagnato anche nei momenti di maggiore tristezza. Non riesco a immaginare che cosa sarebbe stata la mia vita senza la musica. Ancora oggi la prima cosa che faccio la mattina, prima di entrare sotto la doccia, è accendere la radio”.

“Il successo mi ha permesso di incontrare persone meravigliose. Ma in qualche caso mi ha reso egoista e intrattabile e insopportabile, perché mi sono sentito il padrone del mondo. Il successo può dare dipendenza. E’ difficile farne a meno perché porta con sé denaro e benessere. Può trasformarti in un mostro, e gli artisti a volte lo sono”.

augusto.sciarra@rai.it

 

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