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Music News di Augusto Sciarra

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04-03-2017 21:42

Music News di Augusto Sciarra

(corrieredellosport.it)
Sulle Dolomiti si scia a ritmo di jazz. Dal 10 al 18 marzo, la Val di Fiemme ospita la 20ª edizione del Dolomiti Ski Jazz.
Ascoltare musica dal vivo con gli sci ai piedi, direttamente sulle piste. Accade in Val di Fiemme, in Trentino, da venerdì al 18 marzo, durante il Dolomiti Ski Jazz. Agli artisti principali del programma saranno riservate le serate nei teatri a fondo valle: Paolo Fresu e Dado Moroni, Joe Chambers. I concerti più suggestivi sono quelli diurni in quota: Ciamp de le Strie (sulla pista Bellamonte), Eurotel (sull'Alpe Cermis a Cavalese), Rifugio Zischgalm (Pampeago), Rifugio El Paion (Alpe Cermis, Cavalese), Rifugio Fuciade (Passo San Pellegrino), Chalet Valbona (Alpe Lusia, Moena), Rifugio Passo Feudo (Ski Center Latemar, Predazzo).

La musica da leggere: Pink Floyd a Pompei – Una storia fuori dal tempo (The Lunatics)
Libro dedicato a uno dei momenti rock più iconici di sempre. L’idea è nata in contrapposizione al Festival di Woodstock. Lì c’erano mezzo milione di persone, a Pompei solo i Pink Floyd e la troupe circondati dal silenzio dell’anfiteatro.

Parole & Musica: Adrian Maben (regista, “Pink Floyd a Pompei”)
“Ho collaborato con gli autori del libro per circa un anno. Ci siamo scambiati numerose mail tra Parigi e Torino. Conoscevano il film meglio di me. L’idea di base era mostrare come è nato il lavoro e come sia invecchiato durante gli ultimi 45 anni”.

“Live a Pompei esercita un’influenza nell’arte e nel rock contemporaneo. I Beastie Boys, per esempio, hanno girato un video su un cratere in Nuova Zelanda con tanto di amplificatori sui quali era stampata la scritta “Pink Floyd. London”.  Hanno dedicato il clip “Gratitude” ai morti nell’eruzione del Vesuvio del 79 A.D.”.

“Quando i Pink Floyd hanno iniziato a suonare nell’anfiteatro di Pompei, l’ingegnere del suono della band Peter Watts mi ha fatto notare che il suono prodotto era straordinario. La musica, rimbalzando sui muri di pietra, creava degli effetti eco che ancora oggi sarebbe difficile riprodurre in uno studio. Forse gli ingegneri di allora avevano studiato le  qualità acustiche della struttura”.

“Alla fine degli anni ’60 i Pink Floyd erano già famosi sia in Inghilterra che all’estero. La combinazione tra l’anfiteatro vuoto di Pompei e la musica della band è stata una grande idea. Il film è stata la risposta al Festival di Woodstock e ai suoi “isterismi”, al flower power, all’esperienza hippie”.

“Per l’opera cinematografica abbiamo utilizzato delle macchine da presa affittate a Cinecittà. Un cameraman mi ha fatto notare che su una macchina c’era l’iscrizione “Otto e Mezzo di Federico Fellini”, e su un’altra “Per un pugno di dollari di Sergio Leone”. Avevo visto entrambi i film quando ero studente al Centro Sperimentale di Roma".

“In quegli anni vivevo in un piccolo appartamento a Trastevere. Il nostro insegnante era Nanni Loy, molto preparato e paziente con noi studenti. Apprezzavo molto Ermanno Olmi perché per trasmettere emozioni preferiva le immagini alle parole. Quando arrivavo al Centro, ero solito aspettare alcuni minuti per vedere l’ingresso in macchina di Federico Fellini. Ma non ci sono mai riuscito. Anni dopo ho scoperto che Fellini viveva in una casa che era stata costruita appositamente per lui vicino allo studio dove lavorava, a Cinecittà”.

“Il film è stato girato nel 1971. E’ stato un matrimonio fra due realtà: il sito archeologico e la musica dei Pink Floyd. Si sono creati i presupposti per un nuovo spirito, un nuovo modo di guardare ai templi, alle strade ed all’anfiteatro. E’ nata una sinergia tra i Pink Floyd e quell’anfiteatro che si è dimostrata essere un trampolino di lancio per il futuro grandioso della rock band”.

Parole & Musica: David Gilmour (voce, chitarra; Pink Floyd)
“L’anfiteatro di Pompei è  un posto straordinario perché è stato preservato negli anni. Se visiti qualsiasi altro sito storico nel mondo, noti come siano spesso danneggiati. Questo invece è stato come sigillato. È un posto magico”.

“Durante le riprese di Pink Floyd a Pompei, il regista Maben ha dovuto far fronte a diversi problemi tecnici. Ricordo la camminata sul Vesuvio. E’ stata un’esperienza meravigliosa. La temperatura era altissima”.

DJ Gilles Peterson
Gilles Peterson ha influenzato gli ultimi 20 anni di club culture, promuovendo un vero e proprio "rinascimento" artistico della musica afroamericana dei ’70. E’ stimato sia come dj, sia come selector e ideatore di progetti musicali.

“Sto portando avanti diversi progetti: dj set, programmi radio, produzioni discografiche. Mi considero un comunicatore a 360 gradi, un “ambasciatore” della cultura britannica nel mondo. Cerco anche di far conoscere diverse culture musicali nel mio Paese”.

“L’aspetto multiculturale di Londra è stato fondamentale per sviluppare il mio sound, e per il mio lavoro in generale. E’ una città multietnica, dove sono presenti tante influenze musicali: jazz, soul, punk, sound systems, funk bands”.

“Il mio lavoro è un’estensione della mia passione: la musica. In tutti i Paesi dove sono stato, Europa, Stati Uniti, Sud America, Africa, ho sempre scoperto delle musiche interessanti che cerco di far conoscere al grosso pubblico. Oggi le persone sono molto più aperte che in passato. Un tempo non erano pronte per le novità. Oggi, grazie a internet, c’è una maggiore curiosità”.

augusto.sciarra@rai.it

 

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