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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

25-02-2017 17:37

Music News di Augusto Sciarra

(rollingstone.it)
Da Frank Zappa a Kendrick Lamar: la sbronza musicale di Thundercat. È il bassista più cool del mondo, oltre ad essere un super-producer. Con "Drunk" ha unito riferimenti musicali diversissimi in un disco che è un casino. Bellissimo.
Nato e cresciuto nella Mecca del modern jazz, Los Angeles, Stephen Bruner (Thundercat), classe 1984, calca la scena da quando aveva 16 anni e accompagnava Stanley Clarke. Nella sua musica c’è di tutto, dal blues al funk, da Frank Zappa al punk, fino all’elettronica. Suona il basso ed è dietro tutte le principali produzioni hip hop. Pharrell Williams lo adora, Herbie Hancock pure.  

“Drunk, quella parola è molto descrittiva, può definire sensazioni diverse in altrettanti contesti diversi. Il titolo rimanda a delle sensazioni, a come ti senti quando fai certe cose da ubriaco, a certi stati d’animo, al “down” della sbornia”. “Uno dei miei film preferiti è Cannibal Holocaust, tra i primi a usare la tecnica del “falso documentario” per rappresentare la società contemporanea e criticare i mass media. E’ la migliore versione sadica del nostro presente ed è la visione che mi ha aiutato a creare l’atmosfera del disco”.

(riminitoday.it)
Una Pasqua in musica a Bellaria: sul palco i big di Amici e Sanremo. "Due serate di grande musica italiana, che si completano l'un l'altra nel solco della tradizione pasquale di questi anni".
Sabato 15 aprile, alle 21.30, in Piazza Matteotti, saliranno sul palco Sergio Sylvestre, Alessio Bernabei, Roshelle e Chiara Grispo. Domenica 16 aprile, sarà il momento di Katia Ricciarelli e Dodi Battaglia.

(gds.it)
Chiara racconta la sua musica: basta compromessi, ora sono me stessa
Chiara Galiazzo si riscopre nel suo terzo album “Nessun posto è casa mia'”. “Prima mi mancava un po' la verità. Questa volta mi sono chiesta quale disco avrei voluto comprare, e l'ho fatto. Per anni mi hanno domandato dove fosse finita la ragazza che ai provini di X Factor aveva cantato i Massive Attack: io penso che sia questa qui. E’ il primo disco da persona pensante, quello che avrei fatto se non avessi partecipato a un talent”. La cantante proporrà dal vivo le nuove canzoni in un concerto al Blue Note di Milano il 23 aprile.

(musicajazz.it)
Jazz a Bollate incontra…la Puglia! Bollate Jazz Meeting cambia veste e nome e si appresta a celebrare la XXI edizione sotto l’insegna di un rinnovamento radicale.
Il programma della rassegna prenderà il via dal 28 febbraio e andrà avanti fino al 10 aprile con cinque appuntamenti che vedranno la partecipazione di importanti musicisti a livello internazionale. Gli appuntamenti si terranno all’Auditorium Don Bosco di Cascina del Sole.
6 marzo - Quartetto Astrolabio
13 marzo - Contemporary Five Quintet
20 marzo - Danilo Gallo Quartet
28 marzo - Tre pianoforti per la ricostruzione: Mirko Signorile pianoforte, Giovanni Guidi pianoforte, Claudio Filippini
pianoforte
10 aprileBAM: Marco Bardoscia contrabbasso, Quartetto Alborada (Anton Berovski violino, Sonia Peana violino, Nico Ciricugno viola, Piero Salvatori violoncello), Rita Marcotulli pianoforte

Time – Note dal Passato: Marianne Faithfull
Marianne nasce in una famiglia aristocratica. Il padre, inglese, era ufficiale dell’esercito; la madre, viennese, una baronessa della stirpe dei von Sacher-Masoch. Nel 1964 incontra il manager dei Rolling Stones, Andrew Loog Oldham, che rimane colpito dalla sua bellezza. A 18 anni debutta con “As tears go by”, canzone scritta per lei da Mick Jagger e Keith Richards. Marianne, per il cantante dei Rolling Stones, manda all'aria il matrimonio con l'artista John Dunbar sposato nel 1965. Nel ’67, durante un blitz della polizia a casa di Keith Richards,  i poliziotti trovano Jagger e Marianne impegnati in giochi altamente erotici. Questa la leggenda, poi smentita dalla stessa Faithfull nella sua biografia.

1979: dopo un periodo di crisi, droghe pesanti, rotture sentimentali e tentati suicidi, torna con l’album “Broken English”. Seguono altri dischi e collaborazioni con: Blur, Beck, Jarvis Cocker (Pulp), Dave Stewart, PJ Harvey, Nick Cave, Cat Power, Anthony, Rufus Wainwright, Keith Richards, Lou Reed, Dr. John, Wayne Kramer (MC5), Roger Waters (Pink Floyd), Steve Earle, Anna Calvi.  Nel 2014 hanno fatto il giro del mondo le sue rivelazioni in merito alla morte di Jim Morrison. Secondo la cantante sarebbe stato il nobile francese Jean de Breteuil, pusher di molte star del rock dell’epoca, a fornire al cantante dei Doors la dose letale di droga.

“Negli anni ’60 mi illudevo di essere grande, ma ero ancora una bambina. I miei tentativi di vivere una vita da adulta erano solo dei giochi infantili. Era tutta una finzione: studentessa, postar, moglie, madre”.

“La gente mi ha fraintesa così tante volte che, se mi fossi preoccupata di ciò che pensava di me, non sarei stata in grado di tirare avanti. Ho deciso di non farci più caso e di camminare a testa alta. Ora sono cresciuta, non credo più alle leggende, nemmeno a quelle che mi riguardano”.

“Da giovane volevo diventare musicista, attrice, cantante di musica classica e leggera. Tutti sogni che con il tempo sono riuscita a realizzare".

“Keith Richards mi ha svelato i misteri del blues, Mick Jagger quelli del rock,  Charlie Watts quelli del jazz. I miei idoli sono stati: Bessie Smith, Billie Holiday, Oscar Wilde, William Shakespeare, Screaming Lord Sutch, Elvis Presley, Little Richard, Miles Davis, Otis Redding".

"A Sanremo 1967 ho cantato “C'è chi spera” in coppia con Ricky Maiocchi. Ricordo che ripassavo il testo della canzone con mio padre (Robert Glynn Faithfull, Maggiore dell'Esercito inglese, professore di psicologia ) che parlava perfettamente l’italiano”.

“I ’70 sono stati per me anni difficili. Vivevo in un appartamentino nel quartiere di Soho, a Londra. Ero eroinomane e anoressica. Quasi tutti i miei amici mi avevano abbandonata. Ero sempre alla ricerca disperata di droga. Gli interminabili party londinesi, le grandi feste a casa dell’attore Dirk Bogarde, gli incontri con Bob Dylan e Allen Ginsberg, i dischi, i film d'autore, i viaggi a Tangeri con George Harrison e Pattie Boyd, in Italia con Anita Pallenberg, i weekend romani col pittore Mario Schifano, erano tutte cose che appartenevano al mio passato. Qualche volta vedevo Eric Clapton con cui condividevo lo stesso mio vizio. Le persone che mi erano vicino mi avvertivano su come erano morti Jim Morrison, Jimi Hendrix, Janis Joplin. Ma quando si è in quello stato non si accettano consigli da nessuno. Ci si illude di essere invulnerabili".

“Con l’album “Broken English” ho voluto cancellare definitivamente l’immagine da ragazzina dei Rolling Stones, dell’amante di Mick Jagger, della biondina caduta nell'abisso dalla Swingin' London che tutti avevano di me”.

“Tra i film nei quali ho recitato quelli che preferisco sono: “Intimacy” di Patrick Cheréau, “Three Sisters” di Chekhov, “Amleto”, “Rock’n’Roll Circus” dei Rolling Stones. Per quanto riguarda i film, sono legata a “20th Century Blues”, “The Seven Deadly Sins” e “Broken English”.

“Nella mia vita è tutto rientrato in un unico quadro: l’amore per l’arte, la cultura, l’interesse per le cose trash. Da anni faccio solo ciò che amo davvero. Mi piacciono le novità, le sfide. Da giovane ero timorosa. Poi mi sono abituata ai cambiamenti, a correre dei rischi”.

“Me ne sono andata da Londra perché non mi piaceva più. Non ho un buon rapporto con la stampa londinese, non mi piace l’establishement. Un tempo ero orgogliosa di essere una cittadina inglese. Adesso abito a Parigi. Ho vissuto anche negli USA e in Olanda. Ma la capitale francese è incantevole. Vivo cercando di esorcizzare le mie paure, alla giornata".

“Ho passato una notte meravigliosa con Keith Richards. Erano i favolosi anni 60. E’ stato lui a dirmi di uscire con Mick Jagger. Pensava che sarebbe stata una buona cosa per la band. Quando ho cominciato a frequentare Mick non lo amavo. Con Keith siamo rimasti buoni amici. Con Jagger invece c' è sempre un po' di tensione”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

 

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