NOTIZIE

Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

26-01-2017 15:49

Music News di Augusto Sciarra

(parma.repubblica.it)
Patti Smith a Parma: laurea ad honorem, concerto e mostra. Appuntamento a maggio.
Patti Smith a Parma: laurea ad honorem, concerto e mostra il 3, 4 e 5 maggio 2017. Grande appuntamento che sarà presentato dal Rettore dell’Università di Parma, Loris Borghi, e dal Sindaco Federico Pizzarotti, martedì 31 gennaio, nel palazzo centrale dell’ateneo. L'artista statunitense non ha ovviamente bisogno di presentazioni. Patricia Lee Smith ha compiuto 70 anni lo scorso dicembre ed è considerata la poetessa del rock, signora del punk, sacerdotessa della musica. Il concerto sarà al Teatro Regio.

(ansa.it)
Ron, vado al Festival per lotta contro la SLA
"Ci vuole sempre una motivazione per andare a Sanremo: o hai una bellissima canzone oppure hai una forte motivazione". Ron si presenta per la settima volta sul palco dell'Ariston, 47 anni dopo la prima nel 1970. Il brano che ha scelto per la gara, “L'ottava meraviglia”, è una ballata d'amore "una canzone che ha molto di me, del passato, del presente e anche del futuro. Nel senso che ho toccato corde vocali che non avevo mai sfiorato finora".

Allman Brothers Band, è morto il percussionista Butch Trucks
Si è spento all'età di 69 anni Butch Trucks, fondatore e storico percussionista della Allman Brothers Band. Il musicista è scomparso lo scorso martedì. Butch Trucks aveva fondato la Allman Brothers Band nel 1969, insieme a Gregg Allman, Duane Allman, Dickey Betts, Berry Oakley, Jai Johanson e Reese Wynams.

(repubblica.it)
Morto Butch Trucks, addio al batterista fondatore degli Allman Brothers. Il musicista aveva 69 anni. Con l’altro percussionista della band, Jai Johanny Johanson, contribuì a definire la ritmica del Southern Rock.
La ritmica degli Allman Brothers fu una delle chiavi del loro successo e della definizione del suono del Southern Rock negli anni Settanta. E di quella ritmica il batterista Butch Trucks fu uno dei due trascinatori insieme all’altro batterista e percussionista Jai Johanny Johanson, con il quale ha condiviso il percorso quasi 50ennale nella band. Animatore di molte band, Butch Trucks si è esibito fino a poco tempo fa con la sua ultima formazione, i Freight Train.

Raccontava di sentirsi ancora come “Superman” sul palco: “Eravamo in tour già da una settimana e ci eravamo esibiti tutte le sere, mi sentivo stanco. Così, quando  sono arrivato in teatro, i tre gradini per raggiungere la batteria mi sono sembrati il monte Everest. Ma dopo essermi seduto e aver preso le bacchette in mano mi sono sentito come un Superman di 18 anni. Quando inizia la musica succede sempre qualcosa di magico”.

(spettakolo.it)
Addio a Butch Trucks, fondatore degli Allman Brothers
Il musicista è morto all’età di 69 anni per cause ancora sconosciute. Fu nel garage di casa sua che nacque la band. Il 23 marzo 1969, a Jacksonville, Butch, amico dei fratelli Allman, organizzò una jam session. Alla fine i musicisti decisero di dar vita a un gruppo. Duane chiamò suo fratello Gregg, a Los Angeles. Quattro giorni dopo la Allman Brothers Band tenne il primo concerto al Jacksonville Beach Coliseum. La loro storia è andata avanti fino al 2014.

(ondarock.it)
Addio a Butch Trucks, cofondatore della Allman Brothers Band
Butch Trucks, storico batterista della Allman Brothers Band, è morto martedì a West Palm Beach, in Florida, all'età di 69 anni. Era nato a Jacksonville l'11 maggio 1947. Aveva iniziato a suonare la batteria negli anni del liceo. Una carriera lunga più di quarant'anni, segnata da album memorabili ("Live at Fillmore East", "Eat a Peach") ed eventi tragici (la morte di Duane Allman nel 1971, seguita dodici mesi più tardi da quella di Berry Oackley).

Time – Note dal Passato: Duane Allman (voce, chitarra Allman Brothers Band; Nashville, 20 novembre 1946 – Macon, 29 ottobre 1971
“Una volta ho sentito suonare Ry Cooder e mi sono detto che quella era la musica che faceva per me. Mi sono procurato una bottiglia di bourbon e mi sono chiuso in casa per tre settimane a studiare quelle canzoni e il blues”.

“Esistono tante forme diverse di comunicazione, ma la musica è assolutamente quella più pura, vera. E’ una cosa meravigliosa. E' grazia”.

“Certa musica è troppo intellettuale. Il rock & roll deve divertire, essere immediato, arrivare la cuore della gente. Deve rendere liberi, indicare la strada giusta”.

(iltirreno.gelocal.it)
Prato – Al via la rassegna Metastasio Jazz dedicata a John Coltrane
Venerdì 27 gennaio: dalle ore 18.30, mostra diSEGNIdiJAZZ di Marco Milanesi; ore 21, Scuola di Musica Verdi, concerto 88 tasti di Coltrane, con Alessandro Galati. Sabato 29 gennaio, Museo del Tessuto, ore 11, conferenza del direttore Stefano Zenni, Meditations: John Coltrane 50 anni dopo. Lunedì 30 gennaio, Metastasio, ore 21, tributo a Coltrane realizzato da Francesco Bearzatti che farà dialogare il suo sax tenore con l’organo Hammond di Emmanuel Bex e la batteria di Jeff Ballard.

Time – Note dal Passato: Leonard Cohen (cantautore, poeta, scrittore; Montréal, 21 settembre 1934 – Los Angeles, 7
novembre 2016)
“Quando sono andato per la prima volta a Idra, in Grecia, mi sono sentito a casa mia. Sono cresciuto a Montreal, non avevo mai visto il sole, non ero mai andato al sud. Un giorno, dopo circa una settimana che ero lì, mi sono sdraiato su una roccia e ho sentito che l’ultimo frammento di ghiaccio delle mie ossa si stava sciogliendo. Per la prima volta avevo caldo. Mi sono innamorato di quel posto: la gente, l’architettura, il cielo, gli odori, i sapori, la vita. Tutto ciò che avevo intorno, ogni angolo, era bello. Le persone si svegliavano presto per lavorare e quando faceva troppo caldo tutto si fermava. Riuscivo a vivere con poche migliaia di dollari l’anno. Ogni tanto tornavo a Montreal, guadagnavo duemila dollari, e ritornavo a Idra. Ho vissuto così per circa sette anni. Quando ho cominciato ad avere successo mi sono fermato più a lungo”.

“L’America è il più grande laboratorio, il più grande esperimento in corso della democrazia. La democrazia è nuova, stiamo ancora imparando a conoscerla. Un tempo pensavamo che la democrazia avrebbe portato la gente comune a citare Dante e ascoltare Mozart. Ma la democrazia arriverà in modo misterioso. E’ l’ultima, grande religione del mondo dell’Occidente, la più grande religione perché accetta altre religioni, la più grande cultura perché accetta altre culture. L’America già affronta i rapporti tra razze, classi, culture, uomo e donna, vive i vari conflitti da cento anni. Adesso anche gli europei stanno guardando con meno scetticismo e più buona volontà all’esperienza americana”.

“La sofferenza non è una questione politica, anche se riconosco che ci sono dei sistemi politici che producono più sofferenza di altri. Sono stato un contestatore come molti altri. Ma sentivo che il dolore non aveva un’origine politica, che era qualcosa di più profondo, un fardello del genere umano. Molti intellettuali erano maoisti, come se la Cina fosse una reale alternativa al sistema industriale. Ho cominciato a pensare che quelle posizioni erano assurde perché scollegate dalla realtà che si voleva cambiare. La Sinistra ha avuto qualche peso solo in Francia, e in Italia dove l’ideologia comunista aveva radici culturali. Quell’ideologia mi attraeva profondamente, come anche la Bibbia. Certe idee mi hanno sempre affascinato: la fratellanza umana, una società compassionevole, persone che scelgono di vivere in nome di qualcosa di più elevato della cupidigia”.

“Federico Garcia Lorca è stato il primo poeta che ho amato. Il suo linguaggio mi è sembrato subito familiare, accessibile, vivo. Un altro amore è stato William Butler Yeats. Ero molto interessato alla poesia. Giravo con un’antologia di poeti inglesi”.

“Ho scritto “Beautiful Losers” sotto l’effetto di anfetamine. Mi sembrava che centuplicassero le facoltà della mia immaginazione. Potevo lavorare per ore completamente concentrato. Fortunatamente non sono diventato un tossico. Ma non ero cosciente di un uso così assiduo. Non mangiavo più, sopravvivevo. Ma un giorno il mio corpo non ce l’ha fatta più a seguire quel ritmo e sono crollato. Ci sono voluti dieci anni per rimettermi. Avevo dei momenti di assenza, ero bruciato dentro, non riuscivo ad alzarmi dal letto. Per molto tempo non sono stato capace di fare niente, appetito zero, pesavo quaranta chili. Ho avuto qualche esperienza psichedelica. Non ho mai preso l’eroina, ho visto troppa gente morirne. C’è stato un periodo in cui sballarsi era un fatto quotidiano”.

“Sono diventato cantante perché avevo bisogno di soldi per pagare le bollette. Ora, ripensandoci, sembra pazzesco. Ma è quello che ho fatto”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

Seguici su FacebookTwitter

Guida programmi