(adnkronos.com)
U2, il 2 giugno arriva “The Joshua Tree 30Th Anniversary”
Per festeggiare i 30 anni dalla pubblicazione del quinto album di studio degli U2 “The Joshua Tree”, il 2 giugno 2017 verrà pubblicata una edizione celebrativa di questo leggendario disco. Includerà una registrazione del Concerto al Madison Square Garden (Joshua Tree Tour 1987), rarità e B-side dalle sessioni di registrazione originali dell'album, nuovi remix di Daniel Lanois, St Francis Hotel, Jacknife Lee, Steve Lillywhite e Flood. La confezione sarà arricchita da un libro di 84 pagine con fotografi scattate da The Edge durante la photo session del 1986 nel deserto di Mojave. Il Tour 2017 di “The Joshua Tree” partirà da Vancouver il 12 maggio 2017, con due date ia Roma il 15 e il 16 luglio.

Time – Note dal Passato: Bono (U2)
“Siamo tutti sognatori. I musicisti fanno quello che i politici non sempre riescono a fare: unire la gente”.

“Rock & Roll significa liberazione, io voglio ispirare la gente, accenderla”.

“Vivere a Dublino non sempre è stato facile. Quando abbiamo esordito,  stampa e fan ci facevano domande sull’IRA o l’ULSTER. Ma allora non sapevamo neppure cosa stesse accadendo nelle nostre vite. Ragazze più grandi di noi cercavano di abbordarci, ma non sapevamo come comportarci. Volevamo evitare di finire ubriachi in un pub per il resto dei nostri giorni. E’ stato così che il nostro viaggio si è trasformato in una ricerca della purezza e dell’innocenza”.

“Sono sempre stato attratto da Martin Luther King. Personalmente non riuscirei a dedicare la mia vita a un ideale che coinvolga altre persone. Non mi considero una figura carismatica, un leader da seguire”.

“Dal vivo bisogna essere immediati, diretti. Nelle due ore di un concerto bisogna coinvolgere la gente. I dischi sono destinati a situazioni diverse: automobili, salotti di casa, discoteche, ambienti più intimi di un  palasport o uno stadio”.

“Il rock dovrebbe sempre contenere degli elementi di crescita, liberazione. E’ la rappresentazione di un’unione corporale, di un atto d’amore. E’ per questo che uno show è per certi versi simile a un rito religioso”.

“Sono un negraccio bianco irlandese. Me lo ha detto una volta un uomo di colore, e l’ho preso come un complimento. Gli irlandesi e i neri hanno in comune molta anima”.

“Il rock & roll diventa esaltante quando morde il sedere alle classifiche pop. E’ successo con i Beatles, Rolling Stones, Clash, Oasis, Radiohead, Nirvana e tantissimi altri”.

“Gli U2 sono Irlandesi al di là dell’immagine da cartolina che dell’Irlanda viene smerciata. Lo sono quando scriviamo testi correlati con quelli dei più grandi letterati dell’isola: William Butler Yeats, Brendan Kennelly, Patrick Kavanagh, Seamus Heaney. Lo sono quando attingiamo al serbatoio della musica tradizionale”.

“L’Irlanda non è mai stata davvero interessata dalla Rivoluzione Industriale. La Rivoluzione Industriale ha trasformato gli uomini in robot, facendoli lavorare nelle miniere, nelle fabbriche, senza la possibilità di porre domande”.

Time – Note dal Passato: The Black Keys (Dan Auerback & Patric Carney)
“Siamo cresciuti insieme, abbiamo iniziato a suonare quando frequentavamo la scuola. Ci esibivamo nei piccoli club per studenti di Akron. All’inizio era semplice divertimento, poi abbiamo deciso di fare sul serio quando ci siamo resi conto che la nostra musica aveva una certa presa sui ragazzi che venivano ai concerti”.

“Abbiamo deciso di mantenere la formazione a due perché siamo nati così. Nel sound c’è più energia. Ognuno dà il meglio per cercare di tenere alto il ritmo”.

“Ci siamo formati musicalmente ascoltando il blues del Mississippi, la musica del Sud, i dischi della Stax. I nostri artisti preferiti sono stati: Junior Kimbrough, Ginger Baker batterista dei Cream, John Bonham dei Led Zeppelin, i Wu-Tang Clan, Tom Waits”.

“Siamo stati influenzati dai Beatles, Pink Floyd, Mountain, l’heavy metal,  il funky”.

augusto.sciarra@rai.it