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Music News di Augusto Sciarra

Speciale Sanremo 2017

08-02-2017 15:50

Music News di Augusto Sciarra

(lastampa.it)
Sanremo, cronaca di un successo annunciato: boom di ascolti. Alla tv 11,3 milioni di spettatori, 50% di share. Ecco cosa succede nella seconda serata: dalla sfida delle Nuove Proposte ai super ospiti (primo fra tutti Robbie Williams).
La prima serata è da record: alla tv in media 11 milioni 374 mila spettatori con il 50.4% di share. L’anno scorso erano stati 11 milioni 134 mila pari al 49.48% di share. Per trovare un risultato migliore bisogna andare al 2005 con Bonolis e Clerici, quando la “prima” fece segnare in media il 54.10%. Il picco di ascolti con l'Abbronzatissimo che balla con Ricky Martin e con gli eroi di Rigopiano.  

De Filippi: “La prima persona che ho sentito stamattina è stata Giancarlo Leone, poi ho chiamato a casa. Maurizio (Costanzo, ndr) era molto contento”. La conduttrice parla della sua quasi caduta: “Mi avevano avvertito di non camminare dove ci sono le casse. Ma ho iniziato a raccontare la storia e a un certo punto ho iniziato a fare C'è posta, mi sono messa a camminare come faccio sempre perché mi imbarazza guardare le telecamere. A un certo punto il tacco si è infilato in uno dei buchi delle casse. Tutti ridevano, ma questo mi è stato di aiuto”. 

Oggi sul palco si esibiranno gli undici big rimasti in panchina. Questo l'ordine di uscita: Bianca Atzei, Marco Masini, Nesli e Alice Paba, Sergio Sylvestre, Gigi D'Alessio, Michele Bravi, Paola Turci, Gabbani, Michele Zarrillo, Chiara,  Raige e Giulia Luzi.  Super ospiti: dopo Ricky Martin toccherà a Robbie Williams. Sul palco anche i Biffy Clyro e Keanu Reeves. Giorgia farà un brano estratto dal nuovo album e un mix dei suo successoni sanremesi. Momento sportivo con il capitano della Roma Francesco Totti. Confermato l'appuntamento con la copertina di Crozza. Spazio anche al trio Insinna-Cirilli-Brignano. Da non dimenticare la sfida delle Nuove Proposte: Marianne Mirage, Francesco Guasti, Braschi e Leonardo Lamacchia. Per la sezione "Tutti cantano Sanremo" riflettori puntati su Sveva Alviti, protagonista del film su Dalida che andrà in onda su Raiuno in 15 febbraio. 

(repubblica.it)
Sanremo prima serata, gli ascolti fanno boom: share oltre il 50%. Vola altissimo il debutto dello show: in media è stato visto da oltre 11 milioni di spettatori.
Il festival debutta col botto: la prima serata è stata vista in media da 11 milioni 374 mila spettatori con una media del 50,4% di share. L'anno scorso la prima serata del festival di Conti aveva ottenuto nella prima parte 12 milioni 516 mila spettatori pari al 49.15% di share, nella seconda 5 milioni 907 mila con il 52.31%; la media era stata di 11 milioni 134 mila spettatori pari al 49.48% di share. Molto bene ieri anche il Dopofestival, che ha avuto in media 2 milioni 596 mila spettatori con il 43.1%.

(ilgiornale.it)
Sanremo: le pagelle dei cantanti in gara mercoledì 8 febbraio.
Bianca Atzei: Ora esisti solo tu, 5. Il brano di Kekko dei Modà non consente a Bianca Atzei di decollare.

Michele Bravi: Il diario degli errori, 4/5. Il cantato non convince e il testo va bene a 60 anni, non a 22.

Gigi D'Alessio: La prima stella, 6,5. Testo pieno di immagini e qualche retorica, però funziona. Dal punto di vista musicale e degli arrangiamenti, il suo migliore da tanto tempo.

Francesco Gabbani: Occidentali's Karma, 5/6.
Esagera con un simil Battiato post moderno che ha un bel ritmo ma non stupisce.

Chiara Galiazzo: Nessun posto è casa mia, 6/7. Non vince ma convince.

Marco Masini: Spostato di un secondo, 7,5. Superlativo a bordo di un arrangiamento quasi elettronico e un testo pieno di auto citazioni e rimandi.

Nesli/Alice Paba: Do retta a te, 4. L'accoppiata con Alice Paba fa un danno a lui, a lei e alla canzone.

Raige/Giulia Luzi: Togliamoci, la voglia 7. E il testo più provocante del Festival. Musicalmente non esaltante ma con ritmo e una bella sintonia vocale.

Sergio Sylvestre: Con te, 6,5. Testo scritto da Giorgia senza troppa ispirazione. Il “gigante buono” Sergio può lasciar volare una voce potente e scura che, se sfruttata ancora meglio, arriverà in alto.

Paola Turci: Fatti bella per te, 7. Inno alla consapevolezza femminile. Potrebbe avere vita lunga.

Michele Zarrillo: Mani nelle mani, 4. Avrebbe potuto scegliere un brano più coraggioso o almeno significativo.

(ilgiornale.it)
Sanremo, Ricky Martin si confessa: "Voglio sposarmi e avere una bimba". Prima di esibirsi sul palco dell'Ariston, Ricky Martin annuncia l'imminente matrimonio: Mi ha chiesto la mano nel modo più classico...".
Barba trendy, maglietta e pantaloni neri, il cantante portoricano si è presentato sul palco con un gruppo di sette musicisti e quattro ballerini ed ha eseguito alcune delle sue canzoni più famose. Da Livin' la vida loca a Shake your bon bon, da Vente pa ca a Maria, proseguendo con La morbidita, La bomba e Cup of life, l'artista non si è risparmiato, incitando il pubblico a ballare. Ricky Martin: "Sono molto appagato. Sono felice col mio fidanzato, Jwan Yosef, e ci sposeremo presto. Mi ha chiesto la mano nel modo più classico e ci siamo trasferiti a Los Angeles". Ricky Martin è già il papà di due gemelli, Matteo e Valentino, che ha potuto avere ricorrendo alla pratica del cosiddetto utero in affitto. Adesso sogna di avere una bambina.

Parole & Musica: Tiziano Ferro
"I social network andrebbero messi fuori legge, abbrutiscono le persone. Molti vivono su Twitter o Facebook come se quella fosse la vita reale, litigano per piccolezze, sfogano frustrazioni profonde, anche patologiche, svelano dolori, lutti, la necessità di un commiato”.

“La musica è stata la mia assistente sociale, migliore amica, antidepressivo. Mi ha salvato”.

"Latina, la mia città, nei giorni di festa mi restituisce la pace di cui a volte ho bisogno. Sento che la mia terra e io ci apparteniamo, ci possediamo, ci invadiamo, ci controlliamo, come in una bizzarra guerra d'amore in cui alla fine degli scontri ci si ama per quello che si è".

“Con la religione, il sacro ho sempre avuto un rapporto molto profondo. Mi piace andare in chiesa da solo, quando non c'è nessuno. Il dialogo con Dio appartiene solo a me. Ringraziare Dio con il ballo, con concerti per tutta Italia, l'incontro con ragazzi di tutto il mondo mi ha cambiato la visione del canto e del rapporto con la religione. Ho cantato gospel dai 15 ai 18 anni. Il direttore del coro mi ha scoperto ed è iniziata la mia carriera da solista. Credo in Dio, nel perdono, nella misericordia, nell'amore reciproco. Ogni volta che la vita mi dà qualcosa di bello vado da Dio e lo ringrazio. Vivo i miei giorni rendendo conto al Signore”.

“I 5 anni che ho passato a Manchester sono stati molto creativi. Chiunque, dall'impiegato al commesso di un negozio, ascolta musica tutti i giorni. La cosa più bella della realtà inglese è che ci si  può imbattere in esordi importanti. Una sera vai in un club o in un pub, c'è qualcuno che suona davanti a una quarantina di persone, e dopo qualche mese lo trovi in classifica. Mi è successo con Paolo Nutini. Questo è il bello dell'Inghilterra”.

“Il processo di accettazione di me stesso è passato attraverso una fase in cui la pace doveva esser mia in mezzo alle persone che amo, non più solo accettata o tollerata, ma condivisa, quindi bella. Sono partito da me stesso, poi sono passato attraverso gli amici, la mia famiglia. La mia vita è migliorata. E’ un passo che ho messo a disposizione di tutti, se è servito sono ancora più contento".

“Sanremo è la Mecca italiana del pop. Io canto per la gente come me. Mi piace stare in un contesto del genere. Non cambiamo Sanremo. E’ una delle poche certezze che abbiamo noi italiani”.

“Sono cresciuto ascoltando le canzoni alla radio, il Festival di Sanremo. Poi mi sono avvicinato ai cantautori: Ivano Fossati, Antonello Venditti, Francesco De Gregori, Claudio Baglioni, Renato Zero, Fabrizio De André, che  in un disco potevano dire tutto ciò che volevano”.

“Il mestiere dell'autore lo vedo così: quaderni bellissimi, rilegati, che si trovano nelle cartolerie che sembrano gioiellerie, io seduto, arriva il pensiero nobile, lo scrivo in bar romantici, a Dublino o a Berlino. Invece no: compri questi quaderni, non li riempi mai, perché le idee poi le scrivi dietro gli scontrini, in treno, in aereo, le segni sul cellulare".

augusto.sciarra@rai.it

 

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