NOTIZIE

Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

19-05-2017 16:29

Music News di Augusto Sciarra

(catanzaroinforma.it)
Il prog rock degli Osanna con Gianni Leone: sabato speciale al Museo del Rock
Sabato 20 maggio, alle ore 19:00, al Museo del Rock di Catanzaro: Osanna e Gianni Leone, incontro in cui si parlerà di prog rock e si ascolteranno i brani che hanno fatto la storia di quel genere.

Parole & Musica: Lino Vairetti (voce, chitarra; Osanna)
"Gli Osanna sono nati verso la fine del 1970, al “Quick”, un club del Vomero, quartiere aristocratico di Napoli. All’epoca suonavo con i “Città Frontale”, di cui facevano parte anche il chitarrista Danilo Rustici, il batterista Massimo Guarino, il bassista Lello Brandi e Gianni Leone, che è stato poi sostituito da Elio D'Anna, ex-sassofonista degli Showman. Già durante le prime prove è nato il nuovo sound, esplosivo”.

“A febbraio del 1971 abbiamo tenuto il nostro primo concerto, allo Spry Pan di Napoli. In seguito abbiamo fatto da supporter al concerto di Arthur Brown al Teatro Mediterraneo. Grazie al manager Pino Tuccimei e a Renzo Arbore abbiamo partecipato al 1° Festival d'Avanguardia e Nuove Tendenze di Viareggio, che abbiamo vinto insieme alla Premiata Forneria Marconi. Da quel momento abbiamo ottenuto diversi riconoscimenti, come il  Premio della Critica Discografica Italiana per l’album: Uomo”.

“Nel 1972 abbiamo realizzato “Preludio, Tema, Variazioni, Canzona”, colonna sonora del film “Milano Calibro 9”, in collaborazione con il Maestro Luis Enriquez Bacalov e il produttore Sergio Bardotti”.

“1973 è l’anno di “Palepoli”, la prima opera rock italiana, insieme a “Orfeo 9” di Tito Schipa Junior. Contemporaneamente all’uscita del disco, portammo in scena la versione teatrale con mimi e danzatori . In quel periodo si respirava un’atmosfera fantastica. Tra musicisti e addetti ai lavori c’era grande affiatamento” .

“La musica per me è un linguaggio creativo e comunicativo come l’arte, la poesia, il teatro, la danza, il cinema, la multimedialità in genere. Adoro Baudelaire”.

“Ho amato Steve Winwood e i Traffic, Jethro  Tull, King Crimson,  Genesis, Van Der Graaf Generator. Sono sempre un grande estimatore di Frank Zappa. E’ riuscito a fondere insieme il rock con la musica sinfonica, la classica, il jazz. Ascolto di tutto: Rossini, Radiohead, Coldplay, anche Laura Pausini”.

(roma.corriere.it)
Suoni di primavera, il festival di musica e arte è digitale. Fra gli ospiti della rassegna Nathan Fake, Bonzai, i canadesi Suuns. In programma workshop per adulti e bambini già dal fine settimana del 20 maggio.
Arriva “Spring Attitude”. Fra Maxxi e distretto di via Guido Reni, dal 25 al 27 maggio, icone della scena elettronica contemporanea come Jon Hopkins uomo di fiducia di Brian Eno e ingegnere del suono per i Coldplay, e Nathan Fake con l’ultimo album Providence. Si aggiunge al programma Max Cooper, guida spirituale di un viaggio audio e video.

Un’area è dedicata alle traiettorie hip hop, dai suoni old school, al jazz funk, alle nuove tendenze afro. Due ritorni: Romare, e Clap Clap! . In collaborazione con “La Francia in scena: Christophe Chassol. Arriva il duo Yussef Kamaal. Club culture dal Missouri, per Huerco S. . La norvegese Jenny Hval propone l’ultimo osannato “Blood bitch”, i canadesi Suuns il loro indie rock sperimentale.

A ribadire il punto di vista internazionale: la “fetish rapper” canadese Tommy Genesis; la californiana Nite Jewel, con un raffinato pop anni 80; gli inglesi Lady Leshurr; Forest Swords fra drone music, dub, wave, techno, hip hop e r&b. E l’irlandese Bonzai, stella della nuova musica dance.

Dall’Italia: i Drink to me di Cosmo, Wrongonyou alias Marco Zitelli, Iiso, il progetto Elephantides con oggetti non musicali e il digital artist Mutech. Al Maxxi: Grisha Lichtenberger, i romani Aira!. Al pastificio Cerere, a San Lorenzo, focus degli studenti Rufa. E ancora: “When in Rome” con emergenti.

(repubblica.it)
Paolo Fresu, “La musica siamo noi”, dopo il jazz un libro: "La mia arte in espansione". Si intitola così il nuovo libro del trombettista sardo, in uscita il 19 maggio. Un volume che racconta il rapporto tra il suo lavoro e la terra: "Un artista deve agire sulla società, costruirla, farsi architetto o forse anche semplice manovale".
Perché questo titolo? “Perché la musica, come l’arte, siamo sempre noi. Siamo tutti personalità musicali e creative. Ognuno a modo suo e ognuno con la propria poesia e la propria storia”.

Non pensa che le nuove generazioni di sempre-connessi stiano un po’ dilapidando la propria educazione sentimentale? “I device di oggi possono essere degli straordinari amplificatori di educazione e di sentimento. La musica è un server non solo veloce ma potente e capace di abbattere le barriere. In questo senso ben venga se uno smartphone o un iPad possano stimolare la creatività oltre a farci sentire al centro del mondo”.

(ilgiorno.it)
Bloom, 30 anni nel nome della musica. Lo storico centro multiculturale di Mezzago festeggia i 30 anni di vita e attività con 2 giorni di concerti ed eventi. Da lì sono passati i Nirvana, i Green Day, i Kyuss, i Motorpsycho, gli Afterhours, i Subsonica e tantissimi altri big della musica.
Oggi alle 22 partirà il festival "God save the Bloom", che andrà avanti a oltranza spinto dalla potenza del punk-rock dei Punkreas, di Paolo Gerson e dei Water Tower; dall'hard rock dei Kissing Venus e dal rockabilly nutrito di rock'n'roll anni Cinquanta, blues, country e swing dei Backseat Boogie; dal thrash-blues di Diego "Deadman" Potron e dall'electro-pop dalle mille influenze delle "I'm not a blonde".

Domenica dalle 18 via all'happening "Bloom - 30 anni dalla parte del palco", con la presentazione del trailer di un docu-film sul Bloom che uscirà a ottobre.  In entrambe le giornate, alle 20.30 nella sala cinema si potrà vedere il documentario musicale firmato da Jim Jarmush "Gimme Danger", su Iggy Pop and The Stooges.

Time – Note dal Passato: Jackson Browne
“Bob Dylan mi ha mostrato un nuovo mondo, mi ha insegnato l’espressione, la musica. Tra i miei maestri ci sono i musicisti folk, come: Mississippi John Hurt, Dave Van Ronk, Woody Guthrie, Cisco Houston, Joan Baez. Il movimento folk dei primi anni ’60 mi ha cambiato la vita. Sono innamorato di Billie Holiday e Bessie Smith. Hanno cantato blues e jazz, indicando la strada da seguire a molti artisti che sono venuti dopo. Anche i Beatles hanno contribuito alla mia formazione. Poi sono diventato un fan dei Rolling Stones per il loro modo di passare con facilità dal blues canzoni come Satisfaction e Let’s spend the night togheter”.

“Gli anni ’60 sono stati irripetibili per la musica. I musicisti folk interpretavano canzoni rock e viceversa. Per esempio, gli Animals hanno inciso “House of the rising sun”, una canzone del repertorio di Dylan che l’aveva ascoltata da Dave Van Ronk. Van Morrison ha esordito con il blues. La musica di quel periodo è ancora attuale. La musica di John Lee Hooker risulta nuova, ricca di idee e sentimento. Oggi mi piacciono i Radiohead”.

“Tra i miei artisti preferiti ci sono: Ben Harper e Nickel Creek. Mi piacciono: il chitarrista di flamenco Riccardo Mino, Anoushka Shankar, Steve Earl, Patty Griffin, Bonnie Raitt, Shwn Colvin, gli Ozomatli, Jack Johnson. David Lindley è il mio maestro. Ry Cooder è uno dei più grandi”.

“Mi piace Paco De Lucia, la musica strumentale, il flamenco. In Andalusia e nel Nord Africa ci sono dei musicisti straordinari”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

Seguici su FacebookTwitter

Guida programmi