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Music News di Augusto Sciarra

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28-05-2017 18:06

Music News di Augusto Sciarra

(bari.repubblica.it)
Notte della Taranta, Raphael Gualazzi è il nuovo maestro concertatore: jazz per i vent'anni. Appuntamento il 26 agosto nel piazzale degli Agostiniani a Melpignano nel Salento. Il compositore e cantante raccoglie il testimone da Carmen Consoli, la prima donna sul podio della manifestazione.
La presentazione ufficiale del festival il 31 maggio a Roma, quando saranno  annunciati i nomi dei quattro big internazionali che affiancheranno il nuovo maestro, insieme agli altri numerosi ospiti.

Parole & Musica: Raphael Gualazzi
“Ho capito subito che le radici della musica moderna erano nel blues.  E così ho iniziato a documentarmi. Ho cercato di portare quei suoni nelle mie canzoni”.

“La composizione è confidenza, scioltezza. Ci si deve liberare da qualsiasi struttura e far confluire la propria interpretazione della realtà, rispettando e celebrando la tradizione”.

“Gli artisti italiani sono molto stimati all’estero. Sono spesso a Londra, ma sono molto attaccato a Urbino, la mia città. che è ricchissima di storia e cultura. Abbiamo uno straordinario patrimonio culturale che andrebbe valorizzato al massimo”.

“Sono cresciuto ascoltando di tutto: jazz, rock, Deep Purple, progressive, musica classica, latina. Ho frequentato il Conservatorio. Ho iniziato a suonando in gruppi rock e blues”.

“Amo molto la poesia: Ungaretti, Palazzeschi. La lingua italiana è una delle più belle al mondo. All’estero è vista come esempio di stile. E’ musicale anche senza note”.

“Il jazz, soprattutto nelle sue forme originarie, rappresenta l’assimilazione della cultura europea dentro quello che era il costume e la situazione ritmico-musicale afroamericana. Sono stato in America e ho visto che ogni club, teatro, ha un pianoforte. Questo rappresenta un simbolo culturale, che una tradizione come quella americana acquisiva tramite questo simbolo che era il pianoforte. Il ragtime è la trasposizione di questi retaggi europei. Mi sono avvicinato a questo tipo di composizione verso i vent’anni. Mi rifacevo al blues quello delle origini, a Robert Johnson. Poi ho scoperto lo stride piano e musicisti come: Fats Waller, James P.Johnson, Art Tatum, Mary Lou Williams, Willie The Lion Smith. Tra i miei maestri ci sono anche: Count Basie, Duke Ellington e Oscar Peterson”.

(repubblica.it)
Ron Wood operato ai polmoni: sta bene. Il chitarrista degli Stones ha subìto un intervento perfettamente riuscito. Sarà regolarmente in tour con gli Stones.
Ron Wood, 70 anni da compiere il primo giugno, ha subìto un'operazione ai polmoni per la rimozione di un nodulo. Lo stesso chitarrista ha voluto ringraziare i medici per la diagnosi tempestiva, che ha evitato situazioni più complicate. Wood sarà  regolarmene al suo posto nel tour europeo Stones No Filter, che prenderà il via a settembre e che prevede anche una tappa a Lucca il 23 settembre.

Queste le date del tour: 9 settembre Amburgo; 12 Monaco di Baviera; 16 Spielberg; 20 Zurigo; 23 Lucca; 27 Barcellona; 30 Amsterdam; 3 ottobre Copenaghen; 9 ottobre Dusseldorf; 12 Stoccolma; 15 Arnhem; 19 e 22 Parigi.

Time – Note dal Passato: Ron Wood (voce, chitarra; Rolling Stones)
Ronald David Wood (nome d’arte: Ronnie Wood; nato a Londra, 1º giugno 1947), chitarrista-bassista-pittore, è divenuto famoso suonando nei Rolling Stones. Nel corso della sua carriera ha fatto parte anche dei Faces (con Rod Stewart) e del Jeff Beck Group. Parlando degli esordi, ha detto: “Mi è capitato di dividere con Jimi Hendrix un appartamento a Holland Park, che ci aveva lasciato la cantante P. P. Arnold. Jimi suonava come se fosse nato con la chitarra in mano".

Viene corteggiato da Janis Joplin, fraternizza con Eric Clapton negli anni in cui il chitarrista cerca di chiudere con l'eroina, collabora con Bob Dylan e Aretha Franklin. Tanta gloria. Nel 1976, dopo oltre dieci anni di militanza nel British Rock, dichiara: "È molto facile diventare un bastardo in questo lavoro. Sono stato derubato dai miei manager. Mi sono ritrovato senza soldi. Facevano bene Chuck Berry e Bo Diddley a farsi pagare cash e a filar via con l'incasso della serata nascosto nella la custodia della chitarra".

La sua seconda vita artistica ha inizio quando Keith Richards lo chiama a sostituire Mick Taylor. La band torna in studio di registrazione per registrare l’album “Some girls”. I gruppi storici vivono un momento difficile, il punk sta aggredendo la scena rock. Johnny Rotten dei Sex Pistols dice: "Basta con Beatles e Rolling Stones, sono dei dinosauri".   Invece, Mick Jagger (voce solista), Keith Richards (chitarra), Ronnie Wood (chitarra), Charlie Watts (batteria) e Bill Wyman (basso) dimostrano di essere ancora in grado di fa fuori qualsiasi concorrente.

La sua collaborazione non ufficiale con gli Stones comincia nel 1974 (è ancora nei Faces), quando registra l'album “Black and Blue”. Tra lui e Keith la sintonia è immediata, stessa passione per il blues, per le ragazze e per le droghe. All’epoca è un musicista stipendiato. In seguito diviene un Rolling Stone a tutti gli effetti. Ricorda: "Con il pagamento delle prime royalty mi resi conto che stavo guadagnando cento volte di più. Ma allora non pensavamo al denaro. Il 1977 era un periodo particolare per la band. Keith era stato arrestato in Canada per possesso di stupefacenti. Voleva solo tornare a suonare. Io ero concentrato a non far rimpiangere Mick Taylor".

Wood, oltre che musicista, è anche un apprezzato pittore. Alcune sue opere sono esposte a Parigi. “Per me la pittura è sempre stata una cosa spirituale, un percorso di guarigione, parallelo alla folle vita del rock. È l'unica cosa che riesco a fare in solitudine. E’ un'ancora di salvezza". Ama dipingere paesaggi, cani e cavalli. Ha iniziato a fare dell' arte visiva una professione negli anni ’80, dopo aver bruciato parecchi soldi negli stravizi e in investimenti fallimentari. Nel 2004 ha chiesto un prestito di 375 mila dollari a Mick Jagger e Keith Richards, dopo il fallimento del suo club di South Kensington. I due amici lo hanno aiutato, ma hanno decurtato i soldi prestati dai guadagni delle tournée.

Dei disastri parla con la stessa franchezza dei trionfi. Oggi giura di essere sobrio e di aver ritrovato la stabilità. "È stato Damien Hirst, l'artista di Bristol, a salvarmi la vita l'ultima volta. È venuto a prendermi in Olanda. Ero a pezzi. Mi ha costretto ad entrare in un centro di riabilitazione".

Che effetto fa suonare ancora con i Rolling Stones? “Quando la ruota comincia a girare non si ferma più. Non mi riferisco solo a noi musicisti, ma anche a tutto lo staff. Nella mia mente sento il rombo dei TIR che si preparano a partire. Le luci e gli amplificatori sono accesi, gli addetti al make-up ci preparano…il grande circo del rock è arrivato!”.

La musica da leggere: Cowboy Song – La biografia autorizzata di Philip Lynott (Graeme Thomson)
Il libro offre uno spaccato esauriente della vita di Phil Lynott, analizzando sia il musicista che l’uomo con le sue debolezze e contraddizioni. Sfogliando le pagine si comprende quanto il bassista-leader dei Thin Lizzy abbia significato per la scena rock irlandese degli anni ’80.  Toccante il ritratto della sua infanzia e adolescenza, senza un padre e con una madre assente, vissute con la nonna materna.

Il libro esplora i legami di Phil Lynott, capace di accumulare avventure su avventure, protettivo nei confronti delle sue donne, legato alle tradizioni. Ampio spazio è dato ai Thin Lizzy, alla loro evoluzione: da garage band a star mondiali.

Le 300 pagine descrivono la sua inarrestabile vena creativa, la sua ambizione, il desiderio di lasciare un segno, l’incapacità di rassegnarsi al calo di interesse da parte della critica e del pubblico. Tanti gli interventi di amici d’infanzia, familiari e mogli di Lynott.

augusto.sciarra@rai.it

 

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