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Music News di Augusto Sciarra

Notizie dall’Italia e dal Mondo

11-04-2017 17:33

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
Beatles, 50 anni dopo rinasce il sergente Pepper. Presentata da Giles Martin una versione remixata del disco pubblicato nel 1967 che ha cambiato la storia del rock e la carriera dei Fab Four.
Sgt. Pepper's lonely hearts club band viene ripubblicato il 26 maggio in multiformato, remixato a partire dai nastri originali a quattro piste e tenendo come riferimento il primo mix mono, che era il preferito dai Fab Four ed era stato prodotto da George Martin.

"Volevamo riportarlo a nuova vita sia per i super fan dei Beatles, che lo conoscono a memoria, sia per le nuove generazioni che magari non l'hanno mai ascoltato. - ha spiegato Martin figlio - Abbiamo voluto rispettare la versione mono, che i Fab Four amavano. Ma i nastri originali erano fantastici e non mi voglio prendere meriti per qualcosa che loro già fecero cinque decadi fa".  

Time – Note dal Passato: George Martin (Londra, 3 gennaio 1926 – Londra, 8 marzo 2016)
“La prima volta che ho sentito i Beatles ero tutt’altro che entusiasta. La mia segretaria li considerava “rubbish” (spazzatura). Quando il loro manager, Brian Epstein, mi ha chiesto un appuntamento ho risposto di no. Ma lui non si è perso d’animo, e ha insistito fino a quando non ci siamo incontrati negli studi Abbey Road di Londra”.

“Arrivavano da Liverpool. Avevano suonato per molto tempo ad Amburgo. Era la prima volta che incontravano un discografico di professione. Quando li ho sentiti ero tutt'altro che entusiasta. Le canzoni erano abbastanza elementari, ma loro avevano carisma da vendere. Così decisi di rischiare e feci un contratto che per loro non era poi così vantaggioso. Fu una sfida riuscire a rendere il gruppo abbordabile per i giovani. Volevano andarsene da Liverpool, che John Lennon definiva: una gabbia”.

“Ricordo di non aver potuto inserire in Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band due brani eccezionali: “Strawberry Fields Forever” di John Lennon, e “Penny Lane” di Paul McCartney. La casa discografica li ha scartati perché si erano piazzati “solo” al secondo posto della hit parade britannica”.

“Live And Let Die di Paul McCartney è stato, probabilmente, uno dei migliori brani che ho prodotto, insieme a “Blow By Blow” di Jeff Beck”.

“I Beatles erano una fantastica band, quattro elementi che funzionavano magicamente insieme. Erano quattro menti inseparabili che facevano concerti, televisione, radio e ogni tanto andavano anche in studio. Dove c’ero io, che in quel momento facevo parte della squadra. Ero solo un piccolo ingranaggio di una grande macchina”.

“Non avevo preferenze, i quattro Beatles erano tutti molto diversi. Paul e John erano bravissimi compositori, si piacevano, erano come fratelli e contemporaneamente molto rivali tra loro. Ognuno voleva sempre superare l’altro. Ringo era una sicurezza, e George adorabile. Mi manca moltissimo”.

“Sono stato fortunato ad aver conosciuto persone così ricche di talento. E sono molto contento di aver contribuito al loro successo. E’ stato un lavoro intenso. Il mio compito era quello di aiutarli a esprimersi al meglio, rendere tutto di buon livello musicale e commerciale”.

“Nel 1967 le cose si sono complicate. I motivi: la morte del manager Brian Epstein, lo stile di vita logorante, i numerosi impegni di lavoro, i caratteri, le donne. Erano su una barca alla deriva, anche se capaci di fare ancora dell’ottima musica”.

(lastampa.it)
Anche Stefano Bollani fra le star di Asti Musica: suonerà in piazza Cattedrale il 12 luglio
Bollani sarà in piazza Cattedrale, con un concerto per piano solo, il 12 luglio, quattro giorni dopo la Mannoia, che arriverà l’8 luglio con il suo “Combattente Il Tour”. “Piano Solo” sarà un omaggio all’arte dell’improvvisazione.

(corriere.it)
Note in classe, l’ora della svolta: per la musica (e le arti) in arrivo 2 milioni. Tra le deleghe per cambiare la scuola, educazione musicale dalla primaria alle superiori. Ma da trent’anni si sperimenta il valore del suonare assieme. E il 40% delle scuole oggi punta sulla musica.
Con la delega sulla cultura umanistica approvata venerdì scorso la strada dell’educazione musicale è segnata. Avremo scuole in cui si impara “a leggere, scrivere, a far di conto e a far di canto”, secondo un’espressione cara all’ex ministro dell’Istruzione Luigi Berlinguer, che dal 2006 presiede il Comitato Nazionale per l’Apprendimento della Pratica Musicale. A partire dagli anni Settanta sono fiorite forme di sperimentazione in tutto il territorio italiano. Laboratori di musica alle elementari. I nuovi licei musicali e coreutici. “ABC orchestra”, della Fondazione La Nuova Musica di Milano, da dieci anni porta la pratica strumentale e orchestrale nelle scuole pubbliche, è entrata in 3.500 classi del capoluogo e della provincia (Gaggiano, Sesto, Rho), ma anche in Liguria ed Emilia Romagna.

(rockol.it)
Paul Oakenfold: dj set sull'Everest... la festa più "d'alta quota" del mondo
Oggi, il DJ Paul Oakenfold ha suonato in un campo base allestito sul monte Everest. Scopo: raccogliere fondi per le vittime del terremoto in Nepal del 2015.

(ilgiornale.it)
Lucio Dalla inedito, un clarinetto che suona puro jazz. Ecco i brani incisi tra gli anni '60 e '80 con l'orchestra in cui militava anche Avati.
Per ricordare il Lucio Dalla jazzman esce il doppio album Lucio Dalla Doctor Dixie Jazz Band-Jazz primo amore celebra le gesta della band e del cantautore dal 1960 al 2012. Furono Pupi Avati e Nando Giardina a portare nell'orchestra quel ragazzino.

Time – Note dal passato: Lucio Dalla (Bologna, 4 marzo 1943 – Montreux, 1º marzo 2012)
“La mia formazione musicale ha una parte anglofona e una parte francese, ma  le mie radici sono profondamente italiane. Abito da sempre a Bologna. Ho case a Urbino, in Sicilia sull’Etna, alle Isole Tremiti. Uso di più la barca ormeggiata a Castellamare di Stabia, un vero e proprio studio galleggiante”.

“Amo i dialetti, in particolare quelli del Sud delle mie origini. Adoro il dialetto bolognese. Nelle mie canzoni ho inserito delle frasi dialettali”.

“La mia storia musicale è cominciata col jazz. E’ così che si è formato il mio amore per la musica, che poi è cambiato. La musica non ha steccati”.

“Caruso canzone è nata in modo molto casuale. Una volta la mia barca si è rotta e mi sono fermato nel porto di Sorrento. Mi hanno dato la suite dove era morto Caruso. C’era il pianoforte che aveva usato lui. Mi sono fatto raccontare le ultime ore della sua vita. Poi ho aggiunto  della parti in napoletano per dare l’epos giusto. Mai avrei pensato che quella canzone avrebbe venduto 30 milioni di dischi nel mondo”.

“La televisione e i mass media hanno cambiato i modelli di aggregazione. Oggi non c’è più il contatto con gli altri che vivono l’evento insieme a te, uscendo dalle case, venendo dalle città e dalle campagne. La televisione è destinata a svuotare gli stadi, cosa che sta accadendo. Noi lo chiamiamo progresso, ma in realtà perdiamo tutta una serie di benefici che ci venivano dal condividere fisicamente dei grandi eventi con altri esseri umani. La nascita di un mito, corrispondeva a una necessità sociale. Oggi non è più così. Non ci sarà più un Che Guevara, perché la condivisione delle sue problematiche erano di tipo sociale, politico, totale, fisico. Oggi è sostituito da miti prevalentemente virtuali, telematici”.

(popolis.it)
Ravenna, capitale del Jazz
La 44ª edizione del festival “Ravenna Jazz“, si svolgerà dal 5 al 14 maggio, e porterà nella città romagnola: Pat Metheny, Billy Cobham e Marc  Ribot, la sassofonista Grace Kelly e la cantante Avery Sunshine, gli Istanbul Sessions, il Trio Bobo, il clarinettista Nico Gori e la cantante Laura Avanzolini, Paolo Fresu, Tommaso Vittorini, Ambrogio Sparagna e Alien Dee, che faranno squadra assieme ai ben 250 baby musicisti della colossale massa orchestrale e corale del “Pazzi di Jazz Young Project“.

Sotto la bandiera di “Ravenna 44° Jazz Club”, le serate del festival ravennate si spostano in vari club della città e dei dintorni. Tornano i concerti “Aperitifs”, coi quali la musica esce dai suoi luoghi canonici (teatri e club) per diffondersi nel tessuto urbano e andare incontro a un pubblico che preferisce una situazione di ascolto più informale.

(primapaginachiusi.it)
Chianciano: grande jazz per i 20 anni di banda sonora nel week end dopo Pasqua
Si comincia il 21 aprile con “On the rocks”, un viaggio in chiave jazz nel mondo pop-rock di David Bowie, King Crimson, Nirvana, Coldplay. Nella stessa giornata alle 17,30  il giornalista Enzo Gentile presenterà il libro “Time after time”. Il 22 aprile serata all stars con il trio Battista Lena (chitarra), Gabriele Evangelista (contrabbasso) e Marcello Di Leonardo (batteria). Special guest Enrico Rava, alla tromba. 23 aprile: concerto della Banda Bonaventura Somma diretta dal maestro Paolo Scatena con la partecipazione di Enrico Rava (tromba) Gabriele Mirabassi (clarinetto), Battista Lena (chitarra), Gabriele Evangelista (contrabbasso), Marcello Di Leonardo (batteria).

augusto.sciarra@rai.it

 

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