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Music News di Augusto Sciarra

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25-05-2017 03:14

Music News di Augusto Sciarra

(ilsecoloxix.it)
"Rock is Dead": la morte dei miti della musica in un libro
“Rock is Dead”, scritto a quattro mani dai due autori genovesi Federico Traversa ed Episch Porzioni, raccoglie la vita e la morte di 62 personaggi trasgressivi del mondo della musica, verrà presentato mercoledì 24 maggio alle 18 alla libreria Feltrinelli di via Ceccardi. Il re del cool jazz Chet Baker, il genio Jeff Buckley, la valchiria dei Velvet Underground Nico, “il re lucertola” Jim Morrison, il leader dei Nirvana Kurt Cobain, le vite e in particolare le morti dei grandi miti vengono raccontate nel dettaglio.

C’è anche spazio per il chitarrista dei Pantera Dimebag Darrell ucciso con un’arma da fuoco durante un concerto, per il bassista dei Sex Pistols Sid Vicious, al centro di un vero e proprio giallo e persino per un “maledetto” d’eccellenza come il genovese Niccolò Paganini. “In pochi sanno che il suo corpo fu “dannato”. Il vescovo di Nizza ne vietò la sepoltura in terra consacrata perché lo considerava un personaggio oscuro” – conclude Traversa – “il suo corpo fu imbalsamato e dopo vari spostamenti nel 1853 fu sepolto nel cimitero della Villetta di Parma”.

Time – Note dal Passato: Franz Di Cioccio (voce, batteria; PFM-Premiata Forneria Marconi)
“Prima di dare vita alla PFM ho suonato con  I Quelli, insieme a Franco Mussida, Flavio Premoli e Giorgio Piazza. Siamo stati uno dei gruppi più rappresentativi del beat italiano. Abbiamo preso parte alle registrazioni dell’album “La buona novella” di Fabrizio De André e di alcuni lavori di Lucio Battisti. Queste esperienze ci hanno permesso di crescere dal punto di vista tecnico”.

“Il brano “E’ festa”ha quel ritmo particolare molto simile alla tarantella napoletana e alla pizzica. E’ nato da un’intuizione musicale legata alle nostre tradizioni e alla nostra cultura. Ci siamo ispirati anche a Gioacchino Rossini”.

“Siamo stato in tournée in America tra il 1974 e il 1977. Abbiamo suonato con gli ZZ Top, in Texas, nel Colorado e a El Paso. Abbiamo fatto da supporter anche a Carlos Santana. Era affascinato dai nostri assoli. “Celebration”, la versione inglese di “E’ festa”, era il momento più trascinante, coinvolgente dei nostri concerti”.

“L’incontro con Fabrizio De André è avvenuto quasi per caso. Si era ritirato dalla scena musicale ed era andato a vivere in Sardegna, a fare l’allevatore. Si è in qualche modo motivato dopo aver assistito a un nostro concerto. Son riuscito a convincerlo a fare un tour con noi. Dopo è venuto l’album live”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

 

 

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