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Music News di Augusto Sciarra

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17-03-2017 15:19

Music News di Augusto Sciarra

(repubblica.it)
Morto James Cotton, l'armonica del blues. L'artista è morto in Texas a 81 anni per una polmonite. E' stato uno dei bluesman più celebri ed aveva collaborato anche con Led Zeppelin e Grateful Dead.
Originario del Mississippi, Cotton era nato in una piantagione. Iniziò a cantare nel coro della chiesa e imparò a suonare l'armonica dopo aver ascoltato alla radio Sonny Boy Williamson II. A soli nove anni lasciò la famiglia per nadare a Helena, Arkansas.  Suonò spesso nell'area di Memphis con Howlin' Wolf, Junior Parker, Willie Nix. Alla fine degli anni 40 entrò a far parte della band di Howlin' Wolf, dopo un paio d'anni assunse la leadership di quella di Sonny Boy. Nel 1954 firmò per la Sun Records, ottenendo un discreto successo con Cotton crop blues. Dopo aver inciso con Alexis Korner e Chris Barber, a metà degli anni 60 formò la sua band personale. A quel periodo risalgono le collaborazioni con Otis Spann, Howlin' Wolf, Memphis Slim, Big Mama Thornthon, Johnny Young. Ha vinto Grammy Awards e ha firmato una ventina di dischi da solista e una cinquantina come ospite di altri interpreti.

Time – Note dal Passato: James Cotton
“Sono cresciuto ascoltando il blues. Ho lasciato la band di Muddy Waters perché non volevo mancare di rispetto alla sua musica introducendo suoni e ritmi rock & roll”.

“Nel corso della mia carriera ho collaborato con  artisti storici: Grateful Dead, Mike Bloomfield, Todd Rundgren, Muddy Waters, Mark Naftalin, Allen Toussaint, John Primer, Dr. John, Charlie Musselwhite, Johnny Winter. La lista é lunga. E’ stato emozionate suonare con loro”.

(adnkronos.com)
Torna Roma Expo Guitars, il villaggio della chitarra classica a Fontana di Trevi
Il 18 e il 19 marzo torna nella capitale Roma Expo Guitars, esposizione dedicata al mondo della chitarra classica. L'edizione 2017 si tiene nelle sale del Roma Eventi Conference Center di Fontana di Trevi, in piazza della Pilotta 4.

Time – Note dal Passato: Eric Andersen
“La Folk Music è musica popolare: il blues del Delta, lo Swing del Texas, le ballate degli Appalachi, i canti dei marinai del New England, la musica celtica delle isole britanniche o quella dell’Europa non colta. Personalmente preferisco non essere etichettato come un folk singer”.

“Il "Village" era un quartiere popolato da immigrati italiani e da scrittori e artisti bohémiens, come North Beach a San Francisco, la zona frequentata dai Beat negli anni `50. All’inizio degli anni ’60 ho vissuto in entrambi i posti. Erano quartieri economici, culturalmente aperti, con molte panetterie e caffè, bei posti per passarci il tempo e scambiarsi idee. C`erano diversi dove folk singer e attori che tenevano le loro performance”.

“Quando andavo all’High School sono stato influenzato dagli scrittori russi, dai simbolisti francesi e dai poeti beat. Poi ho scoperto: Joyce, Kafka, Ibsen, Hamsun, poeti e scrittori giapponesi e cinesi. Ho letto i libri di William Borroughs, Camus, Byron”.

“L’amore è l’unica risposta quando ripercorro la mia vita, pensando ai genitori, ai nonni, ai figli, alla gente che ho incontrato, ai fan, ai problemi e alle sofferenze del mondo. L’amore è l’unica cosa che ha veramente significato”.

“C’è differenza tra solitudine e essere soli. Solitudine è quando non vorresti essere solo, sei terrorizzato di diventarlo, sei triste, infelice, spaventato dalla vita, quando non hai alcun amore. Nel mondo c’è tanta solitudine”.

“La mia generazione ha reinventato il modo di comporre canzoni. Allora c’erano grandi artisti come: Carole King, Neil Diamond, Doc Pomus, Jerry Leiber, Chuck Berry, Elvis Presley. Certi temi, però, erano tabù: sesso, psicologia, razzismo, droga”.

“Non mi sento solo un mito degli anni ’60. C’è un pubblico che mi segue, in particolare in Italia, in Giappone, in Olanda”.

“Nel corso della mia carriera ho collaborato con ottimi musicisti. Qualche nome: Jackson Browne, Joni Mitchell, Rick Danko, David Bromberg, Shawn Colvin”.

“Sono una persona molto religiosa, una religione naturale come quella degli indiani d’America.”.

“Ho provato una forte emozione quando ho visto per la prima volta “La dolce vita” di Fellini, quando andavo al college. Quell’opera ha avuto una grandissima importanza nella mia formazione  artistica”.

“Sono diversi gli artisti che hanno riproposto le mie canzoni: Judy Collins, Blues Project, Peter-Paul & Mary, The Kingston Trio, Fairport Convention, Linda Ronstadt, Grateful Dead. Le  più belle cover sono: “Violets of dawn” di Rick Nelson, e Blue river” di Rick Danko”.

“Ho conosciuto Patti Smith quando era una giovane poetessa. Ci siamo incontrati al Chelsea Hotel di New York. La nostra è stata un’amicizia breve ma intensa”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

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