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Music News di Augusto Sciarra

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19-01-2017 12:06

Music News di Augusto Sciarra

(ilgazzettino.it)
Bollani, concerto-omaggio a Napoli: “Un trip influenzato da Carosone”
“Nella vita ho avuti pochi modelli, ma uno dei primi che ricordo è Celentano. Da bambino volevo fare l’attore, il cantante, il presentatore” rivela il musicista che mercoledì 25 gennaio suonerà a Pordenone. Poi l'incontro col pianoforte, “diventato la passione della mia adolescenza e della post-adolescenza, che ancora sto vivendo”. Come cantante se l'è cavata bene. “Io faccio il cantante timido, nei dischi non canto più di un pezzo. In tv ne ho approfittato e ho cantato con Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni”.

A Pordenone porterà il suo ultimo cd Napoli Trip. “Dopo Celentano, la mia passione è stata Carosone. Ho tradotto questo amore in un disco su Napoli. Inoltre volevo fare qualcosa con il musicista Daniele Sepe. Napoli Trip sarà il punto di partenza, poi improvviseremo moltissimo, cercheremo di costruire qualcosa di unico. Questo aspetto dell'unicità dell'esibizione è la cosa che più mi interessa del jazz; il fatto che ogni volta dal vivo accade qualcosa di irripetibile. È un concetto importante, ci abbiamo messo tutto il Novecento a capirlo”.

Time – Note dal Passato: Marc Almond (Soft Cell)
“Ero impreparato ad affrontare il successo dei Soft Cell. Non avevamo un minuto libero neanche per creare. Non ho mai pensato che potevamo diventare famosi. Mi sentivo distante dai gusti del pubblico. Mi sono battuto contro le imposizioni dei discografici, impresari e addetti ai lavori. Per questo mi sono fatto la fama di essere capriccioso, difficile. Dopo due anni di Soft Cell ho avuto due depressioni nervose. Ero distrutto. Dovevo ricominciare, dare vita a qualcosa di nuovo”.

“Sono un romantico. Sono sempre un po’ insoddisfatto perché raramente raggiungo ciò cui aspiro. Ma questo riguarda il mio lavoro. Oggi come persona mi sento più tranquillo. Posso stare in mezzo alla gente senza arrossire per la timidezza e diventare nervoso. Alcuni anni fa ero un effeminato impaurito, ma ora sono cambiato. Quando mi guardo indietro non mi riconosco. Interiormente sono sempre lo stesso, con gli stessi gusti musicali, ma sono molto differente. Il mio lato estroverso serve a nascondere la mia paura. In scena utilizzo non solo la mia anima, ma tutto il mio corpo. Ho questa tendenza a essere fiammeggiante per compensare la mia naturale timidezza”.

“Non ho avuto un’adolescenza molto felice. I miei genitori non andavano d’accordo. Non mi piaceva la scuola e giocare a football. Amavo la letteratura inglese, le arti, il disegno. Ho lasciato Southport, cittadina vicino a Liverpool, e mi sono trasferito a Leeds. Dipingevo, giravo dei filmini, scrivevo poesie e sceneggiature. Ho cominciato a cantare, scoprendo che era il mezzo più divertente per comunicare”.

“Durante un tour con i Soft Cell mi sono innamorato di Barcellona. Dopo anni di dittatura franchista c’era un’esplosione culturale. La gente si divertiva veramente. In quella città c’è un grande mix di stili architettonici, ci sono posti che sembrano scenografie di film”.

“Amo Jacques Brél, la sua capacità di scrivere in maniera poetica delle canzoni popolari, con profondità e senso teatrale, canzoni della strada con un loro cuore. Il francese è una lingua molto internazionale, ha del colore”.

“In passato ho interpretato delle canzoni di Kurt Weill e Brecht. Ma i puristi mi hanno criticato. Mi ha sempre interessato la tradizione cabarettistica. Ho avuto la fortuna di lavorare con Agnes Bernelle, una delle attrici più originali del cabaret berlinese. Suo padre era un noto compositore di opere e di canzoni cabarettistiche che dovette scappare dalla Germania nazista”.

“Durante la mia carriera ho incontrato Nico dei Velvet Underground. Aveva una voce meravigliosa, era dolce, vulnerabile. Sapeva essere ironica quando parlava della sua vita, di Jim Morrison”.

augusto.sciarra@rai.it

 

 

 

 

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